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1 dicembre

Oggi, ma nel 1978, a Milano, in via Adige, Maurizio Antonio Baldasseroni e Oscar Tagliaferri, fiancheggiatori dell'organizzazione di estrema sinistra Prima linea, uccidevano a colpi di fucile a pompa Smith & Wesson e di revolver Astra 357 magnum, Carlo Lombardi, del 1943, macellaio, Domenico Bornazzini, classe 1948, commerciante, Piero Antonio Magri, nato nel 1949, tappezziere (nella foto, da sinistra a destra).

Il triplice omicidio avveniva sotto casa di Magri, alle 3,40 di notte, mentre erano appena arrivati a bordo di una Ford Escort 1100. I tre venivano fatti fuori perché in serata, nel bar Renzo di via Mantova, si erano lasciati sfuggire commenti contro la lotta armata, opinioni giudicate inappropriate dai due terroristi, alterati dall'alcol, soprattutto se pronunciate in una zona proletaria come Porta romana. Ne era nato un alterco e i due malviventi erano stati allontanati dal locale. Quindi avevano deciso di andare a prendere le armi e vendicarsi dell'affronto subito. Prima linea prenderà le distanze dalla mattanza commessa nei confronti di tre cittadini non politicizzati, allontanerà Baldasseroni e Tagliaferri, salvo poi aiutarli nella fuga in Sudamerica. I due sicari verranno identificati come responsabili materiali delle tre morti solo nel 1982, grazie alle confessioni del piellino dissociato Mario Ferrandi, che a sua volta riporterà le confidenze di un altro ex esponente di Pl, Alessandro Bruni. I due killer rimarranno sempre latitanti, in Perù, nonostante la sentenza di condanna del 1988, in appello, che poi diverrà definitiva. Il 25 marzo 2014, l'amministrazione municipale meneghina intitolerà ai tre malcapitati i giardini di piazza Bruno Buozzi, non distanti dal luogo della sparatoria mortale.