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1 DICEMBRE

Oggi, ma nel 1918, a Trieste, si spegneva, stremata dall’influenza spagnola, l'infermiera Margherita Kaiser Parodi, di 21 anni, che passerà alla storia militare del Belpaese come la “Crocerossina di Redipuglia”.

Verrà chiamata così perché sarà l’unica donna sepolta tra i 22 gradoni nel sacrario militare di Fogliano Redipuglia, in provincia di Gorizia, insieme ai 39857 caduti di sesso maschile identificati della grande guerra. Avrà tale onore dopo aver servito, col grado di tenente del Corpo delle infermiere volontarie della Croce rossa italiana, al seguito della Terza armata del regio esercito -quella che verrà detta “invitta”, per non essere mai stata sconfitta alla data della disfatta di Caporetto del 24 ottobre-12 novembre 1917- con base a Cervignano del Friuli.

Era partita, diciottenne, al termine del liceo, con la madre Maria Orlando e la sorella Olga Kaiser Parodi, allo scoppio delle ostilità ed era di stanza nell’ospedale, gestito dalle dame con la stella rossa sulla fronte, di Cividale del Friuli. Ma si era poi spostata nel presidio mobile numero 2, dislocato a Pieris, frazione di San Canziano d’Isonzo, sempre nel goriziano, per avere un ruolo maggiormente operativo. In quella sede, per essere rimasta al suo posto di lavoro anche durante il bombardamento austro-ungarico, il 19 maggio 1917, era stata insignita della medaglia di bronzo al valor militare.

Nata a Roma nel 1897, era proveniente da famiglia agiata, ovvero, per ramo materno, esponente della terza generazione degli imprenditori di origine siciliana, di Capo d’Orlando, in provincia di Messina, attivi nel ramo siderurgico e metallurgico. Il padre, Giuseppe, invece era un possidente livornese di origine tedesca.

Margherita (nella foto, particolare, in divisa blu) dopo la fine della grande guerra aveva proseguito il sui servizio verso i soldati invalidi e feriti proprio a Trieste. Ma, già fiaccata nel fisico per i turni infiniti, il freddo pungente, le spossanti veglie notturne, restando coraggiosamente accanto ai malati di spagnola era stata contagiata dalla prima delle pandemie del XX secolo. Inizialmente verrà seppellita nel cimitero di guerra degli invitti della Terza armata, progettato dall’architetto Vincenzo Paladini, che dal 1923 sorgerà sul Colle Sant’Elia, sempre a Redipuglia, prima della realizzazione della limitrofa nuova struttura monumentale, disegnata dagli architetti Giannino Castiglioni e Giovanni Greppi, che sarà inaugurata dal capo del fascismo Benito Mussolini, il 18 settembre 1938.

Le spoglie terrene di Margherita saranno sistemate dietro la grande tomba del comandante della Terza armata, il generale Emanuele Filiberto di Savoia-Aosta, deceduto a Torino il 4 luglio 1931, a 62 anni, che era anche il fratello maggiore dell’ammiraglio Luigi Amedeo, duca degli Abruzzi, detto “il principe esploratore”. La breve, ma intensa vicenda umana e professionale di Margherita Kaiser Parodi verrà raccontata dal giornalista Riccardo Chiaberge nel volume intitolato “1918 la grande epidemia. Quindici storie dalla febbre spagnola”, che verrà edito da UTET, di Torino, nel 2016.