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10 GENNAIO

Oggi, ma nel 1810, a Parigi, avveniva la dichiarazione di nullità del matrimonio tra Napoleone Bonaparte, che oltre ad essere imperatore dei francesi dal 18 maggio 1804 era anche re d’Italia dal 17 marzo 1805, e la prima moglie, “Giuseppina” Tascher de La Pagerie, ovvero di Beauharnais, sposata il 9 marzo 1796 nell’hotel parigino Mondragon.

Le nozze (nella foto, particolare, l’ambizioso ufficiale intento a vergare lettere d’amore alla bella creola, conosciuta il 15 ottobre 1795 in uno dei salotti mondani della principale città di Francia) venivano sciolte su consenso, letteralmente estorto, del pontefice Pio VII che, il 10 giugno 1809, aveva scomunicato “N” dopo l’inasprirsi dei contrasti per il Concordato. Documento che poi verrà firmato, il 25 gennaio 1813, dopo la conclusione della condizione di prigionia del Papa, Barnaba Chiaromonti, a Savona, dal 6 luglio 1809 al 9 giugno 1811.

Lo sposalizio napoleonico veniva annullato per l’impossibilità della consorte, che aveva 6 anni più del marito, di garantire eredi. Giuseppina era già vedova di Alessandro, visconte di Beauharnais, impalmato il 13 dicembre 1779 a Noisy-le-Grand, quando lei aveva 15 anni e lui 18. Dall’unione, il 3 settembre 1781, era nato Eugène di Beauharnais, vice re d’Italia dal 5 giugno 1805 nonché principe di Venezia dal 20 dicembre 1807, e, il 10 aprile 1783, era venuta al mondo Hortense di Beauharnais, regina consorte d’Olanda dal 5 giugno 1806, dopo essere stata portata all’altare, il 4 gennaio 1802, da Luigi Bonaparte, fratello del condottiero corso.

Napoleone si congiungerà in seconde nozze, per procura, con la diciottenne Maria Luisa d’Austria, classe 1791, quindi di 22 anni più giovane del consorte, l’11 marzo 1810, nella chiesa viennese di Sant’Agostino, dopo essere stata selezionata tra 18 papabili fanciulle eredi di casate regnanti di livello internazionale. Maria Luisa sarà di fatto la moglie figlia del nemico per antonomasia dei transalpini, la casata d’Austria. La cerimonia ufficiale avverrà il 2 aprile 1810, al Louvre.

Una parte della Chiesa di Francia considererà Napoleone bigamo, mancando la valida ratifica papalina al divorzio. Il 20 marzo 1811 nascerà l’erede maschio ufficiale di Napoleone -perché tra i figli illegittimi vi erano già il conte Carlo Leone Denuelle, avuto, il 13 dicembre 1806, dall’amante Eleonora Denuelle de la Plaigne, e il conte Alessandro Colonna Walevski, avuto, il 4 maggio 1810, dall’amante polacca Maria Walewska- ovvero Napoleone Francesco Giuseppe Carlo, re di Roma dalla venuta al mondo al 6 marzo 1814, futuro Napoleone II imperatore dei francesi, dal 22 giugno 1815 al 7 luglio successivo. Ma quest'ultimo morirà prematuramente, di tisi, nella capitale austriaca, il 22 luglio 1832, a 21 anni. 

Tutta la vicenda della storia amorosa tra Napoleone e Giuseppina verrà raccontata da Theo Aronson nel saggio intitolato "Napoleone e Giuseppina", che sarà pubblicato dalla casa editrice milanese Mursia, nel 1993 e poi da Carolly Erickson, nella biografia "L'imperatrice creola", edita da Mondadori, di Milano, nel 2003.