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11 Dicembre

Oggi, ma nel 1969, a Roma, veniva approvata dalla Camera dei deputati e dal Senato della Repubblica la legge Codignola, la numero 910 dell'11 dicembre 1969, "Provvedimenti urgenti per l'università", pubblicata sulla Gazzetta ufficiale del 13 dicembre successivo, numero 314. Il provvedimento rappresentava il primo passo verso il libero accesso all'università per tutti i diplomati. L'articolo 1 riportava: "Fino all'attuazione della riforma universitaria possono iscriversi a qualsiasi corso di laurea: a) i diplomati degli istituti di istruzione secondaria di secondo grado di durata quinquennale, ivi compresi i licei linguistici riconosciuti per legge, e coloro che abbiano superato i corsi integrativi previsti dalla legge che ne autorizza la sperimentazione negli istituti professionali; b) i diplomati degli istituti magistrali e dei licei artistici che abbiano frequentato, con esito positivo, un corso annuale integrativo, da organizzarsi dai provveditorati agli studi, in ogni provincia, sotto la responsabilità didattica e scientifica delle università, sulla base di disposizioni che verranno impartite dal ministro per la pubblica istruzione. Gli studenti che frequentano gli anzidetti corsi annuali integrativi hanno diritto al rinvio del servizio militare a mente delle vigenti disposizioni in materia. Fino all'attuazione della riforma della scuola secondaria superiore, ai diplomati degli istituti magistrali e dei licei artistici continuerà ad essere consentita l'iscrizione ai corsi di laurea per i quali è prevista l'ammissione dalle norme vigenti alla data di entrata in vigore della presente legge". Era un risultato di notevole portata, raggiunto sulla scia dell'ondata di rivendicazioni dei movimenti studenteschi del '68, che era stato promosso dal deputato socialista Tristano Codignola (nella foto, particolare del disegno sulla copertina del volume da 466 pagine "Archivio Tristano Codignola", a cura di Tiziana Borgogna, pubblicato da edizioni dell'Assemblea, per il Consiglio regionale della Toscana, a Firenze, nel 2018). Codignola era originario di Assisi, in provincia di Perugia, del 1913, ed era il proprietario della casa editrice fiorentina La nuova Italia, ereditata dal padre Ernesto. Con la legge Codignola nasceva, di fatto, l'università di massa, che sostituiva quella di classe, comportando il conseguente aumento degli iscritti negli atenei italiani. L’accesso all’università prima di allora era, infatti, condizionato dal tipo di scuola superiore frequentata. Il liceo classico dava la possibilità di iscriversi a tutte le facoltà; il liceo scientifico a tutte, esclusa la facoltà di lettere e filosofia; il liceo artistico ad architettura; ragioneria ad economia e commercio; l'istituto tecnico industriale ad ingegneria; le magistrali a magistero. Lettere e filosofia, medicina, legge, erano appannaggio solo dei possessori della maturità liceale. L'articolo 2 della legge Codignola prevedeva, inoltre, che "Per l'anno accademico 1969-1970, lo studente può predisporre un piano di studio diverso da quelli previsti dagli ordinamenti didattici in vigore, purché nell'ambito delle discipline effettivamente insegnate e nel numero di insegnamenti stabilito". Si avviava quindi, per la prima volta nel Belpaese, la possibilità di modificare il percorso degli esami, in base ad una lista di insegnamenti da scegliere rispetto all'elenco che prima era solo ed esclusivamente obbligatorio per gli studenti.

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