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11 MAGGIO

Oggi, ma nel 1951, a Vasto, in vico del Giglio, il sottotenente dell’Aeronautica militare italiana Francesco Della Guardia, vastese di 25 anni, si abbatteva con il Lockheed Lightning P38 di servizio su due case del quartiere San Michele, morendo sul colpo ed uccidendo altre 6 persone.

Il pilota era decollato dal campo di volo di Bari Palese e stava compiendo un'uscita di addestramento. Giunto sopra la sua città d’origine Della Guardia si era staccato dal suo compagno di esercitazione, che era a bordo di un altro velivolo dello stesso tipo, per compiere un’evoluzione volta a salutare la sua famiglia e i suoi conoscenti.

Verosimilmente lo schianto (nella foto, particolare, l’aereo ancora incastrato tra gli edifici, dall’archivio storico dell’Aeronautica militare italiana) avveniva per un problema tecnico di avaria ad uno dei due motori a V Allison con turbocompressori. Questo veniva attestato dalla fiammata in cielo avvistata da alcuni cittadini che erano in strada San Michele. Inconveniente che aveva costretto il pilota a perdere quota. La paura più grande per i residenti del rione era che le fiamme potessero raggiungere anche la pompa di benzina dell’Agip collocata a poca distanza dal punto della sciagura.

Della Guardia aveva all’attivo 266 ore di volo e 30 su quel tipo di caccia di fabbricazione statunitense con la coda a doppia trave. Un mezzo ritenuto dagli addetti ai lavori pesante, con propulsori delicati e poco affidabili, particolarmente difficile da gestire durante le manovre.

Il responso dell’Ufficio sicurezza del volo dell’Aeronautica tricolore, del 16 maggio successivo, scagionerà Della Guardia da eventuali responsabilità. Anche per evitare che lo Stato si potesse rivalere sulla madre del pilota per ottenere il risarcimento dell'aereo distrutto. L’inchiesta tecnico-disciplinare verrà archiviata, il 20 agosto di quel 1951.

Le vittime civili erano: Giuseppe Celenza, di 7 mesi, la più giovane; Nicoletta Neri, di 8 mesi; Nicola Celenza, di 60 anni, la più anziana; Maria Baiocco, di 21 anni; Anna Ciarallo, di 45 anni; Anna Celenza, di 28 anni. Anche il cane della famiglia Celenza, che si chiamava Alì, reso cieco e martoriato dallo scoppio del combustibile dell’aereo, verrà soppresso. A questi morti si aggiungevano poi 12 feriti.

Della Guardia era il settimo di undici figli di Nicolino Della Guardia, che era deceduto quando lui aveva 12 anni, e di Anna Ruzzi. Aveva frequentato l’Accademia aeronautica di Pozzuoli e si era perfezionato nel distaccamento dell’isola di Nisida, appartenente all’arcipelago delle Flegree, dove alloggiava il nucleo natanti dell'Arma azzurra per i corsi di sopravvivenza e di recupero in mare.

Tutta la vicenda verrà ricostruita nelle 45 pagine del volume, scritto da Pasquale Spadaccini, intitolato "La morte che viene dal cielo. Vasto 11 maggio 1951", che sarà pubblicato dalla casa editrice Il Torcoliere, di Vasto, nel 2013.