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13 Settembre

Oggi, ma nel 1975, ad Avellino, nella rinomata casa di cura Malzoni - Villa dei platani (nella foto, l'ingresso), di proprietà di Carmine Malzoni, ginecologo, consigliere comunale della Democrazia cristiana, suocero del procuratore della Repubblica della cittadina irpina Umberto Ferrante, iniziava quella che tristemente passerà alla storia come la strage dei neonati. Morivano, infatti, i primi quattro bambini appena a causa della salmonellosi. Il 2 settembre precedente era già deceduta una bambina, che verrà considerata la prima vittima dell'epidemia di salmonella, fomentata dalle scarse condizioni igienico-sanitarie della struttura pediatrica. Ma la notizia era stata tenuta segreta e soprattutto non era stata ricondotta all'allarme batteriologico in corso che gli addetti ai lavori avrebbero dovuto segnalare alle autorità competenti. Il 17 settembre successivo la lugubre contabilità farà salire a 16 i piccoli pazienti periti e il 28 dello stesso mese a 19. L'accadimento farà venire fuori il sistema di connivenza tra politica locale, nel feudo elettorale del leader democristiano nazionale Ciriaco De Mita, affarismo e sanità, non solo privata. Il lavoro dei magistrati tratterrà in cella, nel penitenziario di Poggioreale di Napoli, per gli interrogatori, oltre a Malzoni, anche Amedeo Guarino, primario analista dell'ospedale civile. Responsabilità verranno adombrate, presumibilmente, anche sul ruolo avuto da Giuseppe Carpinella, medico provinciale ritenuto in servizio da tre anni senza aver vinto il concorso, e resosi irreperibile in quei giorni di riflettori puntati. Il fatto di Avellino diverrà di rilievo mediatico nazionale: ne darà conto anche il quotidiano statunitense "The New York Times" del 25 settembre, sotto il titolo "Two italian doctors arrested in the deaths of 17 infants", proprio evidenziando l'iter giudiziario in itinere. Il risalto nell'opinione pubblica sarà tale anche in considerazione della precedente spinosa questione della diffusione del colera, avvenuta particolarmente a Napoli, ma anche a Caserta, Bari, Brindisi, Foggia, Lecce, Taranto, Cagliari, causando 277 infettati e 24 morti complessivamente, del 20 agosto-12 ottobre 1973. LA salmonellosi di Avellino e la scia di piccole bare bianche sarà oggetto di analisi pure nella seduta parlamentare, del 23 settembre, alla Camera dei deputati, sotto la presidenza del vicepresidente dell'assise, il comunista ravennate Arrigo Boldrini, detto "Bülow" durante la sua militanza partigiana.

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