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14 Settembre

Oggi, ma nel 1979, a Capoterra di Cagliari, si schiantava, 27 minuti dopo il decollo, per errore del comandante Salvatore Pennacchio, che procedeva volando a vista nel buio della notte, su un costone roccioso, a 600 metri sul livello del mare, mentre era in fase di avvicinamento all'aeroporto di Cagliari-Elmas, il volo BM-PT 012. Effettuava la tratta di linea tra gli scali Alghero-Fertilia e Cagliari-Elmas con un Dc9 I-ATJC da 120 posti della compagnia Aero trasporti italiani, operativo come Ati dal 22 febbraio 1975. Oltre a Pennacchio, di 36 anni, originario di Santa Maria Capua Vetere, in quel di Caserta, i deceduti erano: il pilota Alberto Mercurelli, il tecnico di bordo Felice Guadagno, l'assistente Rolando Fiasca, i passeggeri Sergio Altieri, Monica Ardisson, Glauco Bandilli, Guido Brusa, Vincenzo Cagnazzo, Francesco Cinti, Nino Conciadori, Carla Corsini, Andrea Del Giudice, Roberto Evangelisti, Marcello Giordani, Salvatore Ingrosso, Lorenzo Mandoi, Gaetano Mazza, Arturo Muselli, Ennio Palumbo, Rino Pazzi, Rita Peana, Gavino Pirastru, Carlo Puddu, Marco Puddu, Francesca Atzori, Maria Vittoria Ricci Andreazzoli con la figlia Maria Grazia, Benedetta Russo, Gianni Ticca, Roberto Usai. Responsabilità, benché minori rispetto a quella del comandante e in second'ordine del pilota, verranno assegnate al controllore di volo, per ritardi nella segnalazione dell'errata rotta del mezzo. Ma il controllore Gildo Murru, al tempo capitano dell'Aeronautica militare, verrà graziato, il 10 settembre 1985, dal presidente della Repubblica Francesco Cossiga, dopo essere stato condannato, con sentenza passata in giudicato, il 12 aprile '85, a 2 anni e 4 mesi di reclusione. Nell'analisi della dinamica dell'impatto risulterà che un tentativo di riprendere quota e scavallare la parete di roccia fosse stato tentato dal duo Pennacchio/Mercurelli: quando era ormai troppo tardi. Il crash causava anche lo spargimento dei rottami del velivolo (nella foto, di Danilo Meloni, particolare dei resti) nel territorio comune cagliaritano di Sarroch, soprattutto in località Conca d'oru, sul crinale al confine con Capoterra. Per la rimozione dei pezzi, il 15 luglio 2013, verrà avviato l'iter giudiziaro tra l'amministrazione municipale e i vertici dell'Alitalia, società nazionale per il trasporto passeggeri che, nel 1994, aveva inglobato la Ati. Nel luogo dell'incidente una croce di ferro, meta di macabri pellegrinaggi, ricorda la sciagura più imponente mai avvenuta nel cielo della Sardegna e una sorta di sacrario laico commemora il tributo di vite umane.

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