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14 SETTEMBRE

Oggi, ma nel 1989, a Giugliano, in provincia di Napoli, in località Lago Patria, in casa del londinese Roger Cadman, di 33 anni, ingegnere aereonautico, che lavorava allo stabilimento Aeritalia di Pomigliano d’Arco, Antonio Di Giacomo, di 22 anni, uccideva a coltellate da cucina, Delia Valentini, di 35 anni, sua cugina Alessandra Valentini, di 25 anni e la figlia di quest’ultima, Francesca Taormina, di 5. Veniva risparmiata Victoria Cadman, di 14 mesi.

L’assassino confesserà il triplice omicidio (nella foto, particolare, insieme ai volti delle vittime). Era il fidanzato di Giovanna Cadman, figlia di primo letto di Roger, che non aveva digerito di essere stato lasciato dalla ragazza, verosimilmente spinta dalla matrigna Delia, a troncare la relazione, il lunedì precedente, l’11. Il killer, impiegato nello stabilimento Alfa-Avio di Pomigliano, dove aveva conosciuto la sua ex Giovanna l’anno precedente, anche lei dipendente della struttura, era stato accompagnato nella villetta della mattanza da un amico che lo aveva atteso fuori in sella ad una moto e che rimarrà estraneo ai fatti.

Inizialmente le forze dell’ordine e la magistratura avevano creduto nel possibile coinvolgimento nel delitto dell’ex marito di Alessandra, Armando Taormina, padre di Francesca. Taormina, infatti, già tossicodipendente, dal carattere rissoso, ancora tormentato dal matrimonio fallito, era tra i pochi a conoscenza della presenza a Giugliano della ex consorte, ormai trasferitasi a Roma. In realtà non aveva nulla a che fare con il fatto di sangue. L’evento destava enorme scalpore mediatico a livello nazionale, anche per la posizione lavorativa ricoperta da Roger Cadman. Ma anche per il senso di pietà causato, nell’opinione pubblica, dalla piccola Victoria, risparmiata per pura pena di Di Giacomo, nel vederla vagare in lacrime, con il vestitino insanguinato, tra i corpi senza vita.

Tra le ipotesi che verranno vagliate ci sarà anche quella di Andrea Verna, imprenditore romano che aveva una relazione con Alessandra, il cui passato non era del tutto limpido, aveva infatti lavorato come soubrette in televisioni locali e non disdegnava lo sniffare cocaina. Ma Verna si rivelerà del tutto estraneo all’agguato mortale. L’essere via dall’abitazione, per delle commissioni, aveva risparmiato pure l’esistenza di Giovanna Cadman.