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15 APRILE

Oggi, ma nel 1985, a Racalmuto, in provincia di Agrigento, veniva ucciso, con tre colpi di arma da fuoco, uno sparato in faccia e due nella schiena, durante l’inseguimento di tre rapinatori provenienti da Favara, l’appuntato dei carabinieri Alfonso Principato, della legione di Palermo, ma in servizio nel reparto radiomobile, della compagnia di Canicattì, di 40 anni, agrigentino d’origine, sostanzialmente perché nella caccia ai malviventi non voleva sparare con il mitra d’ordinanza data la giovane età dei delinquenti. L’assassino del militare (nella foto, particolare) era Salvatore Martorana, di 18 anni, studente, che agiva insieme ai due complici, Rosario Morreale, di 21, studente anche lui, ma universitario, iscritto alla facoltà di Economia e commercio nell’ateneo del capoluogo siciliano, e Angelo Puccio, di 18, apprendista fabbro nell’officina del padre. Avevano rapinato gli addetti alla pompa di due distributori di benzina, la Esso di Aragona e il Gulf di Racalmuto, intascando complessivamente 350mila lire. I fuorilegge, che verosimilmente avevano familiarità con il consumo di droga, non erano criminali d’esperienza, ma balordi in cerca soldi facili. Anche per questo venivano presi contestualmente. La vittima, che era nella Benemerita da 20 anni, era separata dalla moglie, non aveva figli e viveva con la madre. La prematura morte di Principato, molto conosciuto nel circondario, destava enorme scalpore. Il 21 gennaio 1986 l’esponente dell’Arma verrà insignito della medaglia d’oro al valor militare alla memoria dal presidente della Repubblica Francesco Cossiga. Il 16 aprile 2011 verrà intitolata in suo onore la sezione dell’Associazione nazionale carabinieri di Villabate.