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15 LUGLIO

Oggi, ma nel 1914, a Bologna, entrava in carica, con la prima riunione del consiglio comunale, il sindaco Francesco Zanardi, di 41 anni, primo socialista nella storia amministrativa cittadina.

Era stato eletto, il 28 giugno precedente, con l’appoggio delle organizzazioni dei lavoratori del comprensorio, dopo essersi presentato alle consultazioni, le prime col suffragio universale maschile, col motto “Pane e alfabeto”. Verrà per questo ricordato come “il sindaco del pane”. Ma passerà alla storia nazionale anche per aver istituito l’Ente comunale di consumo, poi Ente autonomo dei consumi, che renderà meno dura la sopravvivenza alimentare della cittadinanza durante il primo conflitto mondiale.

Nel 1917 fonderà anche la scuola all’aperto “Fernando Fortuzzi”, dal nome e cognome di un facchino autodidatta che si era dedicato con tenacia alla propria istruzione, con sede all’interno dei Giardini Margherita. L’esperimento, inizialmente pensato per i bambini gracili affetti e a rischio tubercolosi, verrà poi estesa permettendo la scolarizzazione di una fascia ampia del ceto non abbiente.

Dal 24 maggio 1915 al 4 novembre 1918 Zanardi (nella foto, particolare, della schedatura segnaletica, quale elemento sovversivo, voluta dal Partito nazionale fascista, il giorno dell’arresto, il 17 febbraio 1938 per poi essere assegnato a 5 anni di confino politico che sconterà a Cava dei Tirreni, a Sant’Antonio di Porto Mantovano e a Poggio Rusco), ovvero per tutta la durata della partecipazione dell’Italia alla grande guerra, farà issare sul tetto del municipio la bandiera col tricolore sabaudo.

Il suo mandato da primo cittadino, che era successivo a quello di Ettore Nadalini, liberale, terminerà il 20 ottobre 1919 e l’1 dicembre 1919 prenderà servizio quale deputato del Psi per il collegio bolognese. Entrando a Montecitorio Zanardi, originario di Poggio Rusco, classe 1873, chimico farmacista, che sedeva in consiglio comunale a Bologna dal 1902, verrà sostituito da un altro esponente del garofano, Enio Gnudi. Zanardi sarà anche deputato dell’Assemblea costituente, eletto il 2 giugno 1946, e dal 18 aprile 1948 sarà senatore a vita, fino al 18 ottobre 1954, data della morte.