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16 APRILE

Oggi, ma nel 1977, in tutta Italia, “Tu mi rubi l’anima”, dei Collage, gruppo musicale sardo, raggiungeva la vetta della classifica nazionale dei singoli, scalzando “Honky Tonk train blues”, del tastierista britannico Keith Noel Emerson, anche componente della band Emerson, Lake e Palmer. Il 45 giri, che usciva con l’etichetta discografica milanese Superstereo Up di Walter Guertler, era stato ufficializzato al ventisettesimo Festival di Sanremo, dove la band (nella foto, particolare, in una delle locandine promozionali), formatasi ad Olbia nel 1971, si era classificata seconda, alle spalle degli Homo Sapiens, come loro esordienti, con il pezzo “Bella da morire”, destinato a diventare un classico del repertorio proveniente dalla kermesse della Città dei fiori. I Collage, che mutuavano il nome dall’album omonimo, licenziato nel 1971, da Le Orme, come seconda raccolta incisa in studio per la Philips, erano composti da: Masino Usai, alla batteria, Piero Pischedda, alla chitarra, Pino Ambrosio, tastiere e voce, tutti e tre di Olbia, i fratelli Tore e Piero Fazzi, di Alà dei Sardi, il primo voce e basso, il secondo voce e chitarra acustica. Il 31 dicembre di quel 1977, “Tu mi rubi l’anima” chiuderà la chart tricolore dei singoli in decima piazza. La top ten, che in quella data sarà guidata da “Amarsi un po'”, di Lucio Battisti, comprenderà: “Ti amo”, di Umberto Tozzi; “Solo tu”, dei Matia Bazar; “Don’t let me be misunderstood”, dei Santa Esmeralda e Leory Gomez; “I feel love”, di Donna Summer; “Solo”, di Claudio Baglioni; “Samarcanda”, di Roberto Vecchioni. “Tu mi rubi l’anima” arrivava dopo la traccia “Due ragazzi nel sole”, dell’anno precedente, che aveva permesso ai Collage di trionfare a Castrocaro Terme, al Festival delle Voci nuove, il 14 settembre ’76, e farsi conoscere dal grande pubblico.