TODAY

16 MARZO

Oggi, ma nel 1946, a Roma, Umberto II di Savoia, luogotenente generale del regno d’Italia, dal 5 giugno 1944, firmava il decreto luogotenenziale numero 98, con il quale veniva indetto il referendum istituzionale del 2 giugno successivo, volto a determinare la forma di governo che avrebbe avuto il Belpaese dopo la fine della seconda guerra mondiale. Per la prima volta in Italia erano chiamate ad esprimere la loro preferenza, tra monarchia e repubblica, anche le donne. I risultati saranno proclamati dalla Corte di cassazione, il 10 giugno 1946. Le cifre saranno: 12717923 pro repubblica, 10719284 in favore della monarchia.

Si recheranno alle urne 13 milioni di elettrici e 12 di uomini (nella foto, particolare, “il re di Maggio” intento ad imbucare la propria scheda elettorale, il 2 giugno 1946). Complessivamente usufruirà del proprio diritto l’89,08 per cento, su 28005449 aventi la tessera elettorale. Nella riunione del Consiglio dei ministri, all’alba del 13 giugno, il presidente Alcide De Gasperi, democristiano, assumerà la funzione di capo provvisorio dello Stato.

Umberto II lascerà volontariamente l’Italia nello stesso giorno, 13 giugno, per Cascais in Portogallo, senza attendere l’esito amministrativo della feroce controversia sui presunti brogli elettorali. Il 18 giugno 1946 la Corte di cassazione chiuderà la questione. Il 28 giugno 1946, l’Assemblea costituente, i cui componenti saranno contestualmente eletti il 2 giugno, nella sua prima adunanza, eleggerà, con 396 preferenze su 501, al primo scrutinio, Enrico De Nicola, già liberale di area giolittiana, quale successore di De Gasperi. De Nicola rimarrà in carica fino al 31 dicembre 1947 e dall’1 gennaio 1948 rivestirà la carica di primo presidente della Repubblica, fino al 12 maggio 1948.