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16 Ottobre

Oggi, ma nel 1916, a Montreal, veniva varato e consegnato alla regia Marina militare italiana il sommergibile H1 (nella foto, in emersione nelle acque del regio arsenale militare di Taranto, dove verrà trasferito al termine del primo conflitto mondiale), primo esemplare di otto unità, appartenente alla classe Holland, al comando del capitano di corvetta Ugo Perricone. Era stato costruito dalla Electric boat & co., società canadese succursale della omonima ditta statunitense, aperta nel Paese della foglia d'acero proprio per aggirare il problema della neutralità americana durante la grande guerra in corso. Il sommergibile era stato impostato sullo scalo il 31 maggio precedente. Gli H furono del tipo a semplice scafo, con doppi fondi interni, a sezioni circolari e con calotte semisferiche estreme. L'H1 aveva dislocamento in immersione di 474 tonnellate e in emersione di 360, lunghezza di 45,8 metri, larghezza di 4,65 metri, pescaggio di 3,76 metri, profondità operativa di 80 metri. Gli H erano unità che si riveleranno valide per l'attività operativa in mari ristretti e navigazione vicino alle basi navali. Erano caratterizzati da semplice costruzione, buona abitabilità, elevata velocità di crociera e notevole autonomia in immersione: 1200 miglia marine a 3,5 nodi. Mentre salivano a 3300 i miglia, a 7 nodi, procedendo in superficie. L'H1 aveva due motori diesel da 490 cavalli, due motori elettrici da 600 cavalli e due eliche. Verrà dislocato a Brindisi, base della squadriglia sommergibili H. Il 18 ottobre successivo, sempre a Montreal, verrà varato e affidato alla regia Marina tricolore anche il secondo sommergibile costiero della classe H, l’H2, al comando del tenente di vascello Guido Bacci. Nel corso della guerra del '15-'18 l'H1 svolgerà complessivamente 39 missioni: 26 offensive, nelle acque del mare Adriatico, e 13 difensive, nella zona di Brindisi, per un totale di 1109 ore di navigazione in superficie e 846 in immersione. Nella seconda guerra mondiale, invece, l'H1, dal giugno 1940 al settembre 1943, verrà coinvolto in tutto in: 31 missioni, prevalentemente di carattere offensivo-esplorative; 51 addestrative; 7 di trasferimento. Navigando in tutto per 7899 miglia nautiche. Gli H -insieme ai sommergibili posamine della classe X, X2 e X3, prodotti dalla Ansaldo di Sestri di Genova e progettati dal colonnello del genio navale Curio Bernardis e varati rispettivamente il 25 aprile 1917 e il 29 dicembre dello stesso anno e dislocati a Brindisi e a La Spezia- saranno le uniche unità in grado di servire la regia Marina militare italiana in entrambe le due guerre mondiali. Degli H, l'H5, comandato da Francesco Quentin, verrà silurato, accidentalmente, il 16 aprile 1918, nelle acque antistanti Cattaro, nella Dalmazia meridionale, dal sottomarino HB1 britannico, scambiandolo per un U-boot austro-tedesco. Prima di finire sul fondo definitivamente, l'H5 aveva svolto 10 missioni di guerra, percorrendo 1883 miglia nautiche, delle quali 942 in immersione. Con l'H5 moriranno annegati 6 sottufficiali e 9 marinai mentre Quentin riuscirà a salvarsi. L'H1 verrà disarmato, con l'asportazione del cannone AA da 76/30 millimetri e dei quattro tubi lanciasiluri da 450 millimetri, il 31 dicembre 1947, poi radiato l'1 febbraio 1948 e quindi demolito. Ma dall'inizio del 1945 era già stato convertito, per essere impiegato come pontone di carico, negli stabilimenti della regia Marina di Napoli.

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