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17 LUGLIO

Oggi, ma nel 1976, da Montreal, in Canada, la Rai trasmetteva, in Italia, per la prima volta a colori, le Olimpiadi, giunte alla XXI edizione, proprio nella giornata della cerimonia inaugurale (nella foto, particolare).

Per ottenere questo risultato, dopo l’autorizzazione governativa -l’Italia era nella situazione di passaggio dal Moro IV all’Andreotti III- erano state utilizzate telecamere in grado di realizzare riprese non in bianco e nero. Il sistema adottato era un poco Secam, francese, e un pochino Pal, tedesco.

Nelle case non vi erano molti apparecchi televisivi attrezzati per la visione a colori così gli italiani si riversavano nei negozi di elettrodomestici e nelle vetrine dei grandi magazzini, solo per poter ammirare quel nuovo ritrovato della tecnica. Erano 600mila le famiglie già in possesso del nuovo tipo di apparecchio per il colore.

Saranno 137 ore di collegamenti interamente colorate, benché con tonalità piuttosto spente e vagamente irreali, sulle due reti Rai, fino all’1 agosto successivo. Ad introdurre le trasmissioni ai telespettatori del Belpaese era Maria Giovanna Elmi, all'apice della popolarità di annunciatrice, che però appariva in bianco e nero. Si trattava di un cambiamento epocale.

Dall’8 agosto successivo sarebbero poi dovute iniziare le trasmissioni a colori in modo regolare, ma alla fine subentreranno ritardi e complicazioni di tipo politico, come ad esempio, verosimilmente, le pressioni operate dai vertici della Fiat che ritenevano che la corsa degli italiani all'acquisto dei nuovi tv color avrebbe danneggiato pesantemente il mercato dell’auto tricolore. Le prove per le trasmissioni degli eventi sportivi a colori erano già state fatte, in via sperimentale, in occasione dei precedenti Giochi a cinque cerchi, di Monaco di Baviera, in Germania, precisamente con lo spettacolo d’inizio del 26 agosto 1972, ma ancora il 17 luglio 1976 l'arrivo del full color sembrava una sorta di miracolo hi-tech.