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19 MAGGIO

Oggi, ma nel 1963, da Napoli, partiva l’edizione numero 46 del Giro d’Italia di ciclismo, che il 9 giugno successivo, a Milano, sarà vinta da Franco Balmamion, della Carpano, di 23 anni, senza aver vinto neanche una delle 21 tappe.

Al termine della "Corsa Rosa", di 4063 chilometri, il ciclista di Nole, in provincia di Torino (nella foto, particolare, in maglia rosa, con Vittorio Adorni, della Cinar, in scia, proprio al giro ’63) bissava il successo dell’anno precedente, 1962, al via nel capoluogo lombardo e con traguardo finale nella stessa città ambrosiana, sempre dal 19 maggio al 9 giugno, nel quale Balmamion era ugualmente riuscito ad imporsi senza aver fatta sua nessuna frazione. Per questa caratteristica verrà bollato come "il campione silenzioso".

Al tempo era un espediente strategico poco compreso dagli appassionati, abituati perlopiù ad assistere ai trionfi di tappa in quantità dei propri beniamini. Ma, ad essere precisi anche nel 1961, nell’edizione numero 44 della competizione promossa dal quotidiano “Gazzetta dello Sport”, per il centenario dell’unificazione nazionale, Arnaldo Pambianco, detto “Gabanìn”, della Fides, di 25 anni, di Bertinoro, in quel di Forlì-Cesena, aveva primeggiato senza dominare nessuna delle 21 tappe. Anche nel 1913, Carlo Oriani, della Maino, aveva fatto altrettanto ed era stato il primo in assoluto dalla fondazione della competizione, nel 1909. Era poi accaduto anche a Gino Bartali, della Legnano, nel 1946. E ancora a Fiorenzo Magni, della Ganna, nel 1951.