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20 Aprile

Oggi, ma nel 1960, a Livorno, raggiungevano il picco di violenza gli scontri di piazza Grande, proprio davanti al caffè Gambrinus, tra i paracadutisti della Folgore dell'Esercito contro un drappello di giovani livornesi. Mentre i celerini della Pubblica sicurezza, inviati dal governo presieduto dal democristiano Fernando Tambroni e messo in piedi il 26 marzo precedente anche grazie all'appoggio esterno dei missini, cercavano di ristabilire l'ordine in una città divenuta un teatro di guerriglia urbana. Nonostante il tentativo del primo cittadino, di ispirazione marxista, Nicola Badaloni, del vicesindaco, socialista, Sirio Carlesi, e del vescovo Andrea Pancrazio, di stemperare i moti. Gli scontri più accesi (nella foto, un momento, con i militari armati e in assetto operativo) si verificavano anche in via del Giglio e in via della Madonna, dove vennero issate delle barricate per contrastare i poliziotti della locale squadra mobile. La miccia era stata, il 18 aprile precedente, giorno di Pasquetta, pretestualmente la molestia portata ad una ragazza, che rimarrà sconosciuta, e che era insieme al fidanzato, da parte di un gruppo di parà arrivati, in via Grande, dalla caserma Paolo Vannucci, di via dell'Ardenza. Un gruppetto di ragazzi del posto aveva reagito prendendo le difese della fanciulla, ma tutto era finito in una breve rissa. Invece, il giorno dopo, 19 aprile, in piazza Grande, erano tornati i paracadutisti su due camionette per mettere in atto una dimostrazione di forza. In realtà serpeggiava anche un attrito tra paracadutisti e marinai americani, in libera uscita pasquale, attraccati a Livorno per due settimane. Dopo il 20 aprile seguiranno altri due giorni di tafferugli, seppur in forma ridotta rispetto al 20, con tanto di sciopero generale di protesta indetto dalla Cgil -ma senza l'adesione di Cisl e Uil- e condannato dal quotidiano regionale "Il Tirreno". Al termine dei cinque giorni di agitazioni si conteranno 15 feriti tra i rappresentanti delle forze dell'ordine, 10 tra i paracadutisti, 11 fra i cittadini, 70 dei quali verranno arrestati: 12 degli ammanettati saranno condannati ad 1 anno e 10 mesi di reclusione. I fatti di Livorno provocheranno strascichi a livello politico nazionale.

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