TODAY

21 aprile

Oggi, ma nel 1921, a Pavia, all'uscita del ponte coperto sul fiume Ticino, studenti universitari fascisti, che non verranno ufficialmente identificati, uccidevano con un colpo di rivoltella alla testa Ferruccio Ghinaglia. La vittima, era già responsabile della federazione socialista locale, iscritto alla facoltà di Medicina dal 1917 nonostante l'interruzione per combattere durante la Grande guerra, borsista del Collegio universitario Ghisleri, ex principale rappresentante nella provincia pavese dell'ala sinistra del Psi e, dopo la scissione di Livorno, del 21 gennaio precedente, fondatore e primo dirigente del Partito comunista d'Italia a Pavia, dove aveva dato vita anche al giornale comunista Falce e Martello. Aveva anche preso parte alla creazione del Pcd'I a Cremona -era nato a Casalbuttano, proprio nel cremonese, nel 1899- assieme ai "compagni" Rosolino Ferragni e Dante Bernamonti. Quando veniva colpito mortalmente si stava spostando dalla Casa del popolo, dove aveva presenziato alla riunione della Lega proletaria mutilati, che aveva contribuito ad organizzare, all'assemblea della cooperativa agricola di Borgo Ticino.

La sua soppressione verrà ricordata, a livello nazionale, dagli antifascisti, come uno dei primi atti di martirio di un giovane leader comunista da parte delle cami. Il funerale, officiato il giorno dopo, 22 aprile (nella foto la salma ricoperta di fiori), paralizzerà Pavia per l'ingente numero di partecipanti, con il discorso commemorativo pronunciato dal sindaco socialista Alcide Malagugini -futuro preside del liceo classico Alessandro Manzoni di Milano, deputato Psi dell'Assemblea costituente e parlamentare- come apice della cerimonia d'addio.

L'omicidio politico di Ghinaglia, nonostante un primo iter processuale e, in un secondo tempo, lo sforzo ulteriore di investigazioni da parte dell'avvocato comunista e partigiano pavese Peppino Sinforiani, rimarrà senza colpevoli assicurati alla giustizia.