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22 dicembre

Oggi, ma nel 1970, usciva nelle sale cinematografiche italiane il film Lo chiamavano Trinità, del regista Enzo Barboni, in arte E.B. Clucher, con Carlo Pedersoli, più noto come Bud Spencer, nel ruolo di Bambino, e Mario Girotti, alias Terence Hill, nei panni appunto di Trinità, la mano destra del Diavolo (insieme nella foto tratta da una sequenza). Il lungometraggio dava vita al genere denominato "fagioli western", ovvero introduceva l'elemento della comicità negli spaghetti western, le pellicole italiane che scimmiottavano quelle statunitensi di cowboy, pistoleri e nativi americani. Le immagini, che passeranno alla storia del cinema tricolore, venivano girate prevalentemente a Camerata nuova e a Vallepietra, in provincia di Roma, ma anche a Campo Imperatore, in quel dell'Aquila. Le musiche, altro pezzo forte, erano coordinate da Franco Micalizzi. La sceneggiatura ed il soggetto erano sempre frutto dell'estro di Barboni che l'anno successivo manderà sul grande schermo anche il seguito, Continuavano a chiamarlo Trinità, sempre con la coppia Spencer-Hill. Nel 1995, ugualmente Barboni, curerà la regia dello spin-off, Trinità e Bambino ... e adesso tocca a noi, con Keith Neubert ad interpretare Spencer e Heath Kizzier ad impersonare Hill.

Nella prima prova Spencer ed Hill si erano presentati di loro iniziativa da Barboni soffiando le parti, rispettivamente, a Luigi Montefiori, sulla scena come George Eastman, e a Pietro Martellanza, ossia Peter Martel. A New York gli spettatori potranno vedere le scazzottate dei due protagonisti principali il 10 maggio 1972, dopo che in Italia i due avranno ottenuto il titolo di vice-campione d'incassi della stagione '70-'71, con 3 miliardi e 100 milioni di lire, dietro a Per grazia ricevuta di Nino Manfredi, che aveva totalizzato 3 miliardi e 900 milioni.