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22 Dicembre

Oggi, ma nel 1969, a Boulogne-Billancourt, veniva assegnato il Pallone d’oro a Giovanni "Gianni" Rivera (nella foto), di Alessandria, del 1943, capitano del Milan e numero 10 rossonero, giunto a 83 punti. Da quel momento diverrà noto come Golden boy e verrà ritenuto uno dei migliori centrocampisti della storia del calcio, non solo tricolore. Era la prima volta che il più prestigioso riconoscimento del calcio europeo, che dal 1995 diverrà mondiale, istituito dalla rivista transalpina France football, giunto alla edizione numero 14, venisse conferito ad un italiano. In seconda posizione si piazzava un altro italiano, Luigi "Gigi" Riva, del Cagliari, con 79 punti. Terzo giungeva il tedesco Gerd Muller, del Bayern Monaco, con 38. Dopo aver esordito in serie A, a 15 anni, con la divisa dell'Alessandria, società che lo aveva visto tesserato fin dal 1956, di fatto era cresciuto calcisticamente nel Milan, in cui giocava da quando era sedicenne. Per la lunga militanza era divenuto il simbolo della squadra, riuscendo coi diavoli a vincere anche due Coppe dei campioni. La prima volta, a Londra, il 22 maggio 1963, battendo i portoghesi del Benfica, per 2-1. E la seconda, il 28 maggio 1969, a Madrid, contro la formazione olandese dell'Ajax, per 4-1. E Rivera era approdato al Pallone d’oro proprio grazie al secondo successo europeo. Rimarrà in forza al Milan, dal 1960 al 1979, per dodici stagioni, dieci delle quali indossando la fascia da capitano. Contestualmente, con la maglia azzurra della nazionale, giocherà, dal 1960 al 1974, passando attraverso l'under 21, dal 1960 al 1962, la rappresentativa B, nel 1962, e la prima selezione, dal 1962 al 1974. Il Pallone d'oro gli verrà consegnato, nello stadio di San Siro del capoluogo lombardo, il 19 aprile 1970, prima della sfida tra Milan e Cagliari, che terminerà in parità, 0-0, valevole per la 29ª giornata del campionato nazionale della massima serie.

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