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22 febbraio

Oggi, ma nel 1980, a Lake Placid, nello Stato di New York, Mike Eruzione, americano di Winthrop, nel Massachusets, classe 1954, di origine italiana, segnava in "overtime", ovvero negli ultimi 10 secondi di gioco disponibili, il punto decisivo, del 4-3, durante la semifinale olimpica contro la formazione sovietica di hockey su ghiaccio, nella XIII edizione delle Olimpiadi invernali disputate proprio in America.

Il capitano della squadra statunitense (nella foto lui di spalle proprio dopo aver infilato la porta dell'Urss con un tiro imparabile) era il cognato di Giorgio Chinaglia, di Carrara, del 1947, attaccante di calcio della nazionale tricolore, nel periodo 1972-1975, con 14 presenze in maglia azzurra, e della Lazio nel 1969-1976, quando la formazione capitolina non godeva ancora di grande popolarità rispetto alla Roma. Dopo la vittoria sui sovietici, allenati da Viktor Tikhonov, che avevano avuto l'oro a cinque cerchi nei giochi del 1964, 1968, 1972 e 1976, la compagine a stelle e strisce, di mister Herb Brooks, befferà la Finlandia, il 24 Febbraio successivo, incassando il titolo più prezioso e costringendo i russi ad accontentarsi dell'argento.

La partita Usa-Urss verrà ribattezzata "miracolo sul ghiaccio", anche per la tensione politica dovuta alla cosiddetta guerra fredda, in corso, e verrà raccontata nel film omonimo, del 2004, con Kurt Russell. Eruzione si ritirerà dall'agonismo dopo aver appeso la gold medal al collo, a 25 anni, dedicandosi alla carriera di commentatore televisivo, soprattutto del suo sport, ma non solo.