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22 maggio

Oggi, ma nel 1939, a Berlino, in Germania, nella cancelleria del Reich, i ministri degli Esteri italiano e tedesco, Galeazzo Ciano e Joachim von Ribbentrop, stipulavano il Patto d’acciaio, di amicizia ed alleanza, tra i governi dei due Paesi d’appartenenza. Alla stipula partecipavano anche Adolf Hitler (nella foto, particolare, proprio nel momento della firma da parte del genero di Benito Mussolini) e lo Stato maggiore nazista.

Il trattato bilaterale, de iure, sarebbe dovuto durare per 10 anni, fino al 1949, ma de facto, perderà valore con l’armistizio breve di Cassibile del 3 settembre 1943. Il Fuhrer, infatti, riterrà tradimento la resa incondizionata del regno d’Italia agli Alleati angloamericani, che avverrà in quel di Siracusa, specificatamente tra il generale Giuseppe Castellano ed il parigrado americano Walter Bedell Smith.

Lo stesso Ciano, originario di Livorno, classe 1903, già ministro delle Stampa e della propaganda fascista, dal 23 giugno 1935, all’11 giugno 1936, futuro ambasciatore d’Italia alla Santa sede, dal 6 febbraio 1943 al 25 luglio dello stesso anno, che verrà giustiziato come traditore, a Verona, l’11 gennaio 1944, dopo un dubbio processo, aveva avversato la stretta di mano, avente valenza sia difensiva che offensiva, del 22 maggio ’39. Già dal giorno successivo, 23 maggio, verrà deciso, in un consiglio di guerra segreto, l’attacco germanico alla Polonia, con il compito del Belpaese di contenere le reazioni francesi e britanniche nell’area mediterranea.