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24 Settembre

Oggi, ma nel 1863, a Cartigliano Veneto, in provincia di Vicenza, nel giardino della villa Morosini Cappello, il duca di Modena e Reggio Francesco V d'Asburgo-Este, in alta uniforme, accompagnato dalla moglie, duchessa Aldegonda, scioglieva la brigata estense. La guarnigione era forte di 2722 effettivi, dei quali 158 erano ufficiali, dei 3600 dragoni iniziali, rimasti fedeli all'ex sovrano dall'11 giugno 1859, data della partenza da Modena, al termine della seconda guerra d'indipendenza italiana. Il ducato, che aveva rappresentato uno degli antichi Stati italiani, era rimasto sotto il controllo asburgico dal 1814, dal 21 gennaio 1846 era sotto il dominio di Francesco V. L'11 marzo 1860, in forma plebiscitaria, i modenesi avevano approvato l'annessione al regno di Sardegna decretando, di fatto, la morte del ducato con l'estinzione di tutta la sequela di alti rituali e pertinenze anacronistiche stratificatesi negli anni. La brigata estense era al comando del generale Agostino Saccozzi di Correggio, in quel di Reggio Emilia, capo supremo dal 1846. Il duca, nato a Modena nel 1819, figlio maggiore del duca Francesco IV e della principessa Maria Beatrice di Savoia, primogenita del re sabaudo Vittorio Emanuele I, insigniva i componenti dell'ex esercito ducale, devoti all'onore ed alla sventura, di quella che verrà conosciuta come medaglia dell'emigrazione (nella foto, particolare della toccante cerimonia). Era in bronzo, fatta coniare per l'occasione, con incisioni di Carl Radniztky, da 33 millimetri di diametro, da 34 grammi di peso, raffigurante, da un lato l'effigie ducale, e dall'altra il motto "Fidelitati et costantiae in adversis, MDCCCLXIII", ovvero, tradotto dal latino, "Alla fedeltà e alla costanza nelle avversità, 1863". Il nastro originale di corredo, triangolare all'austriaca, era a liste orizzontali bianco celesti. Un solo ufficiale e più di metà della truppa rientrarono in patria, mentre tutti gli altri ufficiali e la restante parte degli uomini, ovvero 1.111, dei quali 156 ufficiali e 955 militari di truppa, sceglievano di essere incorporati nell'esercito imperiale austriaco.

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