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25 Ottobre

Oggi, ma nel 1995, ad Este, in provincia di Padova, Milena Quaglini (nella foto), ragioniera, del 1957, di Mezzanino di Pavia, madre di tre figli avuti da due matrimoni, già con un passato di abusi subiti dal padre alle spalle, con problemi di alcolismo e di depressione, colpiva in testa con una lampada Giusto Dalla Pozza, di 83 anni. L'uomo morirà per le ferite riportate nell'aggressione il 4 novembre successivo. La vittima, nella cui casa la Quaglini lavorava come domestica, aveva prestato 4 milioni di lire a causa delle difficili condizioni economiche della donna, ma poi l'aveva ricattata e aveva tentato di violentarla. La Quaglini verrà condannata, per il primo dei suoi tre omicidi, a 20 mesi di reclusione. La pena, che arriverà dopo la confessione del delitto, sarà comminata solo per eccesso di legittima difesa. Il 2 agosto 1998, a Broni di Pavia, ucciderà strangolandolo con la cinghia di una tapparella, il secondo marito Mario Fogli, di 52 anni, che era continuamente violento con lei e aggressivo con il figlio di primo letto di lei. La Quaglini, che anche in questo caso ammetterà l'omicidio, verrà condannata a 6 anni e 8 mesi di arresti domiciliari, dato il riconoscimento dello stato di semi infermità mentale. Il 5 ottobre 1999, a Bascapè, in provincia di Pavia, ammazzerà Angelo Porrello, di 53 anni, che l'aveva violentata per tre volte, stordendolo con una massiccia dose di sedativo e poi annegandolo nella vasca da bagno. Reclusa nel penitenziario di Vigevano si impiccherà con un lenzuolo il 16 ottobre 2001.

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