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26 Maggio

Oggi, ma nel 1984, a Gaynabo, quartiere di San Juan di Portorico, al Mets Pavilion, davanti a 7mila spettatori, Loris Stecca, campione mondiale World boxing association in carica dei pesi supergallo di pugilato, entro i 55,34 chilogrammi, perdeva la sfida contro Victor Callejas detto Luvy, all'VIII round, per ko tecnico. Entrambi del 1960, il vincitore era nato proprio a Gaynabo. Per lo sconfitto era stato obbligatorio, da contratto, combattere contro il portoricano, dopo aver conquistato il titolo di campione del mondo di categoria sul dominicano Leonardo "Leo" Cruz, classe 1953, di Santiago de los Caballeros, il 22 febbraio 1984 a Milano. A Rimini, l'8 novembre 1985, nella rivincita contro Callejas (nella foto, a sinistra, con Stecca a destra, proprio in quella sfida), Loris Stecca perderà nuovamente. Il due volte battuto pugile romagnolo, classe 1960, di Sant'Arcangelo di Romagna, si presentava sul ring da professionista come fratello maggiore di Maurizio, ancora dilettante, ma che il 12 agosto successivo, giorno della cerimonia conclusiva, sarà campione olimpico di boxe, della categoria pesi gallo, fino a 54 chilogrammi, medaglia d'oro ai giochi a cinque cerchi di Los Angeles '84 dopo aver avuto la meglio sul messicano Hector Lopez, e che da "pro" sarà anche il futuro numero uno del mondo dei piuma, entro i 57,15 chilogrammi, sotto la World boxing organization, dal 28 gennaio 1989 all'11 novembre dello stesso anno e dal 26 gennaio 1991 al 16 maggio 1992. Loris Stecca si ritirerà, dopo aver battuto, a Sassari, il messicano Jorge Alvarez, il 17 dicembre 1988, e aver totalizzato in carriera 59 incontri caratterizzati da 55 vittorie, delle quali 37 per ko, 2 sconfitte, delle quali 2 per ko, e 2 pareggi. Aveva esordito tra i professionisti mandando al tappeto, a Rimini, il connazionale Angelo Quintavalle, il 18 ottobre 1980.

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