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26 MARZO

Oggi, ma nel 1941, nella baia di Suda, sulla costa nord-occidentale, dell’isola greca di Creta, sei incursori della X flottiglia Mas della regia Marina militare, comandati dal tenente di vascello Luigi Faggioni, a bordo di altrettanti barchini esplosivi MTM, riuscivano a violare le fortificazioni -tre ordini di ostruzioni distribuiti lungo 10 chilometri d’estensione- e ad affondare l’incrociatore pesante britannico “York”, da 8.250 tonnellate di stazza. Contestualmente l’azione (nella foto, particolare, “L’affondamento dell’incrociatore York nella baia di Suda. Mezzi d’assalto che attaccano un’imbarcazione”, cromolitografia su carta per manifesto propagandistico, di Vittorio Pisani, del 1942, facente parte della raccolta “Nando Salce”, del Museo nazionale “Collezione Salce”, del complesso di Santa Margherita e San Gaetano di Treviso), che entrerà nella storia delle operazioni ad alto rischio messe a segno dai reparti speciali delle forze di mare, danneggiava pesantemente anche la petroliera norvegese “Pericles”, da 8.324 tonnellate, che colerà a picco in seconda battuta, il 14 aprile. Il risultato verrà onorato con l’assegnazione a Faggioni, di La Spezia, di 32 anni, della medaglia d’oro al valor militare, come poi agli altri suoi sottoposti. Con lui gli uomini che partecipavano all’impresa erano: il sottotenente di vascello Angelo Cabrini, il capo meccanico di seconda classe Alessio De Vito, il capo meccanico di terza classe Tullio Tedeschi, il secondo capo meccanico Lino Beccati, il sergente cannoniere Emilio Barberi. Del gruppo vi faceva parte anche Fiorenzo Capriotti, capo meccanico di terza classe, che nella successiva missione, a Malta, nella notte tra il 25 e 26 luglio di quel 1941, compiuta sotto il comando del capitano di fregata Vittorio Moccagatta, verrà preso come prigioniero. Sarà tra l’altro l’assalto che costerà la vita al maggiore del Genio navale Teseo Tesei e allo stesso Moccagatta. I barchini erano stati trasportati dai cacciatorpediniere “Francesco Crispi” e “Quintino Sella”, partendo da Stampalia, l’isola più occidentale del Dodecaneso, fino alla penisola di Akrotiri, dove erano stati sganciati i mezzi, alle 23.41 del 25 marzo.