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27 Ottobre

Oggi, ma nel 1938, a Firenze, nel teatro comunale, debuttava sulla scena lirica italiana il tenore Ferruccio Tagliavini (nella foto). Il suo ruolo era quello di Rodolfo, nella Boheme di Giacomo Puccini e il pubblico accolse molto positivamente la sua parte. Tagliavini, classe 1913, di Reggio nell'Emilia, considerato tenore "di grazia", con i colleghi Tito Schipa e Beniamino Gigli costituirà il trio di tenori, dall'impronta vocale soave, che conquisterà una notevolissima popolarità nel panorama della musica colta non solo nazionale. Tagliavini, dopo essere stato avviato al canto dal maestro Pietro Melloni, nella sua città natale, si era formato nel conservatorio Arrigo Boito di Parma, sotto la guida di Italo Brancucci, e si era poi perfezionato nel teatro comunale fiorentino. Nel 1942 esordirà anche al cinema, nella pellicola in bianco e nero Voglio vivere così, commedia in musica, del regista Mario Mattoli: quell'esperienza, grazie non solo alla voce, ma anche alla presenza scenica, sarà solo la prima di una serie di prove cinematografiche di successo. Si ritirerà dalla scena operistica, il 21 luglio 1970, dopo l'esibizione al teatro romano di Benevento, con Elisir d'amore di Gaetano Donizetti. Anche se in realtà l'ultimo concerto sarà, il 20 maggio 1981, alla Carnegie hall di New York, con L'amico Fritz di Pietro Mascagni. Nella fase conclusiva della vita verrà aiutato a fronteggiare le difficoltà economiche dal tenore modenese Luciano Pavarotti.

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