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28 Febbraio

Oggi, ma nel 1943, a Cagliari, 85 aerei anglo-americani sganciavano 538 bombe, pari a 123 tonnellate di esplosivo, per 2 ore, distruggendo palazzo Villamarina, sede della questura, la stazione ferroviaria di via Roma, causando 200 morti e lo sfollamento di 70mila abitanti. Soprattutto i residenti del centro cittadino lasciarono le loro abitazioni per rifugiarsi a Sinnai, Doliana, Senorbi, Mandas, Isili. L'Italia mussoliniana era ancora impegnata nel secondo conflitto mondiale accanto alla Germania nazista, prima del cambio di strategia. La Sardegna, soprannominata "portaerei del Mediterraneo" per la sua conformazione e per la posizione, era un bersaglio fondamentale per gli alleati inglesi e americani. La giornata del 28 Febbraio (nella foto, particolare di una cartolina commemorativa) passerà alla storia nazionale come la più feroce per l'accanimento durato per tutto il mese. Cagliari sarà per questo considerata la città più bombardata d'Italia, anche se per alcune fonti la sua posizione sarà da collocarsi solo dopo Napoli. Comunque la potenza devastante scaricata dai cacciabombardieri aveva decretato lo spegnimento della vita sociale cittadina con la fuga verso l'interno in cerca di riparo da altre incursioni dal cielo. Il 12 maggio 1950 il presidente della Repubblica Luigi Einaudi conferirà a Cagliari la medaglia d'oro al valor militare. Dal 2003 il palazzo del Consiglio regionale, tra via Roma, angolo via Lepanto, ricorderà la pioggia di ordigni e le vittime con la targa commemorativa posta dalle associazioni d'arma.

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