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3 Gennaio

Oggi, ma nel 1993, a Roma, nell'appartamento in viale Trastevere 143, al quinto piano, Marinco Blagoyuic, slavo di 24 anni, scopriva il corpo senza vita di Norbert Walter Heymann (nella foto, con l'inseparabile sigaretta), tedesco di 54 anni, noto come "il mago di piazza Navona". Blagoyuic aveva le chiavi di casa perché ciclicamente faceva le pulizie nell'alloggio dell'amico cartomante. "Maga Maghella", altro soprannome dovuto alla dichiarata omosessualità della vittima, era stato accoltellato mortalmente, presumibilmente nella notte del 31 dicembre precedente, con sette colpi: al braccio destro, al viso, al collo e al cuore. Proprio quest'ultimo era stato il fendente decisivo. Il locale lasciava presagire che ci fosse stata una colluttazione, quindi verosimilmente l'esperto di tarocchi, originario di Hannover, ma nella Capitale da vent'anni, aveva tentato di difendersi. La porta era stata lasciata socchiusa e il decesso era avvenuto per emorragia. La pista della rapina finita nel peggiore dei modi verrà esclusa dalla magistratura e dalle forze dell'ordine perché nell'alloggio era stato lasciato il portafogli del malcapitato, contenente un milione di lire, e non erano stati portati via degli oggetti preziosi da collezione. Il mese precedente Heymann aveva subito un furto e in quel frangente, nel quale era stato derubato di due milioni di lire e di un'opera d'arte, aveva mandato via il convivente. Ogni sera, dalle 21 alle 2, in via della Corsia Agonale, era al suo tavolino a predire il futuro, spesso a personaggi del mondo dello spettacolo e a politici, vestito in modo eccentrico, con il cilindro e il mantello, guadagnava bene e non aveva problemi finanziari. La mattina, invece, era seduto a leggere il quotidiano germanico Stern a uno dei tavolini del bar Columbia, davanti alla chiesa di Sant'Agnese. Prima di stabilirsi nell'Urbe, aveva vissuto  in Brasile, Francia e Svizzera. Quello passionale verrà individuato come il potenziale movente più convincente dell'omicidio che comunque rimarrà un giallo senza un colpevole assicurato alla giustizia. Per di più in un contesto caratterizzato dal crescente numero di delitti, commessi ai danni di gay, nella Città eterna, negli anni '90. L'11 gennaio successivo verrà sentita come testimone anche la pornostar Moana Pozzi, che dall'aprile precedente era in contatto con il chiromante, divenuto poi suo confidente e guida spirituale. Si erano conosciuti alla discoteca Alibi di Testaccio mentre lei era impegnata nella campagna elettorale per il partito dell'Amore. Avevano trascorso la vigilia di Natale a casa di lui, a interrogare le carte, si erano scambiati gli auguri di buone feste, lei aveva pagato la prestazione divinatoria con un assegno da 300mila lire, lui le aveva regalato una boccetta di profumo Chanel numero 5, come quello abitualmente utilizzato dalla diva del cinema Marylin Monroe. Il 2 gennaio 1997, il mago verrà ricordato nella sede romana dell'Archivio Massimo Consoli, alle Frattocchie.

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