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4 APRILE

Oggi, ma nel 1781, a Basiago di Faenza, in provincia di Ravenna, dalle 21.10, la terra tremava secondo il X grado della scala Mercalli, con epicentro proprio nella frazione menzionata, ed era tra i terremoti più forti avvertiti in zona. L’area interessata ricomprendeva anche Brisighella, sempre nel ravennate. La scossa causava gravi danneggiamenti e crolli agli edifici. Nonostante tutto veniva registrata una sola vittima, nel centro cittadino. Mentre nel contado i decessi erano venti. L’esiguo numero dei caduti, rispetto alla violenza della magnitudo momento veniva interpretato come intervento salvifico della Beata Vergine delle Grazie, venerata fin dalla pestilenza quattrocentesca, e per questo motivo sarà scoperta l’immagine della Madonna, custodita nella cattedrale. L’effige (nella foto, particolare) era abitualmente velata e resa visibile solo in occasione della solennità mariana o, appunto, in concomitanza con il verificarsi di calamità naturali ritenute eccezionali. Per onorare il presunto intervento miracoloso della Bianca signora, l’amministrazione municipale, il 20 maggio successivo, decreterà che, a partire dal 4 aprile 1782, e per i cinquanta anni successivi, venisse celebrata pubblicamente la gloria della Madre di Gesù. Verrà così introdotta nel calendario civico faentino la Festa del voto, ricorrenza che perdurerà oltre il 1832. Nella scelta sarà parte attiva anche il vescovo della locale diocesi, Vitale Giuseppe de Buoi, che, dopo il secondo smottamento tellurico, dell’11 luglio di quel 1781, farà trasferire la sacra raffigurazione della Vergine in quella che sarà la piazza XI febbraio. E, all’aperto, per due settimane, verrà officiata la messa.