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5 FEBBRAIO

Oggi, ma nel 1783, ad Oppido Mamertina, in provincia di Reggio Calabria, alle 12, la terra tremava per 2 minuti, dando vita ad uno degli eventi sismici più intensi tra quelli che rimarranno nell’annuario dei terremoti del Belpaese: XI grado della scala Mercalli, causando 5mila morti. L’abitato veniva completamente raso al suolo (nella foto, particolare, la rappresentazione dalla sciagura nell’incisione a bulino, raffigurante la veduta ottica, con effetto tridimensionale, del tedesco Georg Balthasar Probst) e si aggiungeva il maremoto.

Il giorno dopo la scossa tellurica interesserà Messina, con magnitudo inferiore, 6, rispetto a 7,1. Il 7 febbraio sarà la volta di Soriano Calabro, in quel di Vibo Valentia, con magnitudo 6,7. L’1 marzo toccherà a Polia, sempre nel vibonese, con magnitudo 5,9. Infine il 28 marzo, con epicentro Borgia e Girifalco, in quel di Catanzaro, con magnitudo 7. Complessivamente, tra il 5 febbraio ed il 28 marzo, quello che verrà rubricato come terremoto della Calabria meridionale del 1783, mieterà 50mila vittime. Ben 20mila in più rispetto alla stima iniziale riportata da Giovanni Vivenzio nel volume “Historia e teoria de’ tremuoti in generale et in particolare di quelli della Calabria, et di Messina MDCCLXXXIII”, che sarà edito nella Stamperia regale, di Napoli, in quello stesso anno. Equivalenti al decesso del 6,7 per cento della popolazione del comprensorio, stimata in 439.776 abitanti.

Gli interventi governativi saranno stanziati, con 100mila ducati, già il 15 febbraio con interessamento del vicario generale delle Calabrie, il conte Francesco Pignatelli, che si stabilirà a Monteleone di Vibo Valentia, e che vi rimarrà fino al 10 settembre 1787. Ma, proprio per cercare di porre rimedio al disastro naturale, il 4 giugno 1784, con dispaccio del re di Napoli Ferdinando IV di Borbone, verrà istituita anche la giunta di cassa sacra, con sede a Catanzaro, organo governativo per la provincia di Calabria ulteriore. Avrà lo scopo di amministrare i beni ecclesiastici espropriati da liquidare e investire nella ricostruzione. Contestualmente verrà redatto pure quello che sarà considerato il primo regolamento antisismico d’Europa, da applicare ai nuovi caseggiati.