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5 Ottobre

Oggi, ma nel 1975, a Minato di Tokyo, in Giappone, dalla Fuji tv, fondata il 18 novembre 1957, veniva mandata in onda la prima puntata del cartone animato manga, tratto dal lavoro del fumettista giapponese Kiyoshi Nagai, Ufo robot Goldrake (nella foto, particolare, mentre esce dal disco volante), con Actarus, ovvero l'alias del principe Duke Fleed, fuggito ferito gravemente dal suo pianeta natale omonimo, dopo aver reagito allo scontro a fuoco con le truppe del re Vega, invasore dei pianeti, a bordo del super robot da battaglia. La regia era di Masayuki Akehi, Tomoharu Katsumata, Masamune Ochiai. Sul piccolo schermo, in Italia, il primo di 74 episodi complessivi arriverà, via Rete 2, il 4 aprile 1978, alle 18.45, all'interno del contenitore serale "Buonasera con ...", intitolato in quella particolare occasione "Buonasera con... Superman e Atlas Ufo Robot", con introduzione della presentatrice Maria Giovanna Elmi che spiegava ai telespettatori le caratteristiche principali della prima serie robotica giapponese trasmessa in Italia. Prodotto dalla nipponica Toei animation, sulla scia delle avventure futuristiche del Grande Mazinga, sempre creato dalla matita di Nagai insieme a Mazinger Z, con musiche psichedeliche di Shunsuke Kikuchi e animazioni di Kazuo Komatsubara, che verrà poi sostituito da Shingo Araki, stabilmente, a partire dall'episodio numero 49. Nel Belpaese, in realtà, la programmazione della televisione di Stato suddividerà la serie in tre blocchi: il primo, dal 4 aprile al 6 maggio '78, in 24 episodi; il secondo, dal 12 dicembre successivo al 12 gennaio '79, in 25 episodi; il terzo, dall'11 dicembre '79 al 6 gennaio '80, in 22 episodi. Verranno doppiate e trasmesse solo 71 puntate su 74, quindi con esclusione degli episodi 15, 59 e 71, nonostante la Rai avesse acquistato l'intera serie. Il pubblico italiano conoscerà il coraggio di Fleed/Actarus attraverso la voce del doppiatore tricolore Romano Malaspina e la malvagità del sovrano Vega attraverso il timbro vocale di Gino Donato. L'anime, che dal lancio nel Paese del sol levante aveva avuto una enorme promozione a livello internazionale, in Italia verrà connotato politicamente. In piena stagione storica segnata dal terrorismo di ultrasinistra e di ultradestra, lungo lo Stivale non sarà solo ed esclusivamente un fenomeno di intrattenimento per bambini e per adolescenti, ma un vero e proprio caso sociale: con tanto di dibattiti mediatici e di schieramenti partitici oltre che d'opinione. E con il seguito quotidiano del blocco rosso extraparlamentare "Lotta continua" che lo apprezzerà particolarmente, definendolo un simbolo di ribellione. Contro, invece, le aspre critiche del drammaturgo Dario Fo e dello scrittore Alberto Bevilacqua. Le due sigle italiane -con testo scritto da Luigi Albertelli, su base e arrangiamento di Vince Tempera, Ares Tavolazzi e Massimo Luca- e il relativo disco, venderanno un milione di copie, la prima, raggiungendo la quarta posizione dei singoli più richiesti nei negozi di musica, e settecentomila, la seconda, che toccherà la settima posizione della classifica al botteghino.

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