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5 SETTEMBRE

Oggi, ma nel 1946, a Parigi, il presidente del consiglio dei ministri italiano Alcide De Gasperi, con delega anche al dicastero degli Esteri, stipulava con il ministro degli Esteri austriaco Karl Gruber l’accordo che passerà alla storia come “De Gasperi-Gruber”. Era inerente la regolamentazione della popolazione italiana di lingua tedesca presente in Trentino-Alto Adige.

La trattativa (nella foto, particolare, la stretta di mano di rito dopo l'apposizione delle firme) rientrava tra i lavori a margine della conferenza di pace parigina, dal 29 luglio al 15 ottobre di quel 1946, post secondo conflitto mondiale, che era a sua volta antecedente ai trattati di Parigi del 10 febbraio 1947.

Gruber, nativo di Innsbruck, classe 1909, esponente del Partito popolare di Vienna, in carica dal 20 dicembre 1945, dall’inizio di maggio alla fine di ottobre di quel 1945, era stato il primo presidente, ovvero “Landeshauptmann”, del governo regionale del Tirolo e, dal 26 settembre al 20 dicembre 1945, aveva ricoperto anche l’incarico di sottosegretario di Stato agli Affari esteri.

Il democristiano De Gasperi, che era originario di Pieve Tesino, in provincia di Trento, del 1881, ed era stato deputato dell’impero austriaco, dal 21 giugno 1911 al 4 novembre 1918, eletto nel collegio Tirolo 22-Fassa, prima di diventare cittadino del Belpaese, era in carica come ministro degli Esteri dal 12 dicembre 1944 e quale primo ministro, dal 10 dicembre 1945. Era alla testa dell’ultimo governo del regno d’Italia, che era stato nominato del luogotenente generale del regno, Umberto di Savoia, prima dell’avvento della Repubblica, che si verificherà in seguito al referendum istituzionale del 2 giugno 1946.

De Gasperi aveva particolarmente a cuore la questione degli italiani di lingua tedesca della provincia di Bolzano e dei comuni bilingue della provincia di Trento ai quali, in virtù dell’accordo del 5 settembre 1946, verrà garantita la completa uguaglianza rispetto ai cittadini di lingua italiana.

Parità di diritti e di trattamento nel quadro di salvaguardia della minoranza etnica tedesca. Veniva assicurato il medesimo trattamento negli uffici pubblici, nei documenti ufficiali, nella segnaletica stradale e nella toponomastica, veniva elargita la possibilità di tornare all’origine dei nomi e soprattutto dei cognomi che erano stati forzatamente italianizzati dal fascismo, era data la possibilità di rivedere l’opzione di cittadinanza, meglio detta “grande opzione”, ovvero se far parte del Terzo Reich o restare cittadini dell’Italia in camicia nera, che era terminata il 31 dicembre 1939, che aveva riguardato 267mila persone, e che era stata frutto dell’accordo siglato tra Benito Mussolini e Adolf Hitler, il 21 ottobre 1939, a Roma.

Tutta la vicenda verrà analizzata nel volume, scritto da Giovanni Bernardini, “L’accordo De Gasperi-Gruber. Una storia internazionale”, che verrà pubblicato da FBK-Fondazione Bruno Kessler di Trento, nel 2016.