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6 APRILE

Oggi, ma nel 2001, in tutta Italia, usciva per l’etichetta discografica Universal, il singolo “La mia signorina”, di “Neffa”, ovvero Giovanni Bellino, di 34 anni, estratto dal terzo album registrato in studio, “Arrivi e partenze”, che verrà pubblicato dalla Mercury, l’11 maggio successivo. Il brano, con chiara allusione alla marjuana, come “la mia signorina”, del titolo e del ritornello, segnava la svolta dell’artista originario di Scafati, in provincia di Salerno, ma bolognese d’adozione, passando dall’hip-hop al pop. Neffa, che aveva mutuato il nome d’arte dal cognome di Gustavo Neffa, attaccante paraguayano della Cremonese nelle stagioni dal 1989 al 1992, in A e B, aveva brillato con gli “Isola Posse All Stars”, tra i pionieri del rap nel Belpaese. Il pezzo “Stop al panico!”, del febbraio 1991, rilasciato da Isola del Kantiere productions, dopo lo sgombero del centro sociale bolognese Isola del Kantiere, successivo alla strage del pilastro, del 4 gennaio 1991, perpetrata dalla banda della Uno bianca, era già una traccia imprescindibile nella storia della musica impegnata tricolore. Quello che Neffa aveva realizzato con i “Sangue misto” (nella foto, particolare, a sinistra, con il cappello, insieme al ravennate “Deda” Andrea Visani, classe 1971, tra i maggiori esponenti della old school italiana), era ritenuto tra i cultori del rapcore, con “Dj Gruff”, Sandro Orru, soprattutto Disk jockey beatmaker e turntablist, ed il già menzionato Deda, formare il meglio della golden age delle crew italiche. Quello che era stato il fulcro dei primi lavori di Neffa con i “Messaggeri della dopa”, -il 45 giri “Aspettando il sole” era del 1996, con la partecipazione di Giuliano Palma- aveva portato a progetti di gran pregio, benché più mirati verso il raggamuffin, dei “Sud sound system” con “Don Rico”, ovvero Federico Vaglio, e “Nandu Popu”, cioè Fernando Blasi.