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9 MARZO

Oggi, ma nel 1661, ad Oropa, frazione di Biella, nel santuario mariano dedicato alla Madonna nera, a 1159 metri sul livello del mare, verosimilmente, si verificava il miracolo della presunta ricrescita della lingua al giovane Giovanni Sà, di 8 anni, originario di Chambery, in Francia, al quale i briganti avevano tagliato l’organo mentre era intento a mendicare. Giovanni Sà, rimasto orfano, si era trasferito a Ponderano, sempre nel biellese, dove era stato accolto. Proprio per la vicinanza tra il suo posto di residenza e il rinomato luogo di culto, si era avventurato nel pellegrinaggio. Arrivato davanti alla statua della Vergine era -secondo quanto ci verrà riferito nel processo canonico dell’8 aprile di quel 1661, che sarà voluto dal vescovo di Vercelli Girolamo Della Rovere- riuscito a pronunciare l’invocazione “Jesus Maria”. Giovanni Rolando sarà il testimone che attesterà la ricrescita della lingua, ma soprattutto la capacità di parlare riacquisita col favore della Madre di Gesù. Quello occorso a Giovanni Sà rappresenterà il primo dei tre miracoli che saranno riconosciuti come tali dalla Chiesa cattolica di Roma. Data l’inspiegabilità della vicenda dal punto di vista medico-scientifico, dunque ricondotta all’intervento della Madre celeste. Tra prodigi, veri o presunti, ingigantiti dalla devozione popolare, soprattutto in tempi di minore possibilità di ricorrere ad indagini tecniche sofisticate, quello di Giovanni Sà sarà accomunato al fatto miracoloso riguardante Giacomo Vallet, di Champorcher, affetto da paralisi dall’età di 9 anni, che dopo 18 anni di totale immobilità, potrà alzarsi e muoversi grazie all’invocazione dell’aiuto della Madonna nera di Oropa. Il relativo processo canonico sarà istruito, il 18 luglio 1672, dal vescovo di Aosta Albert Bailly. Ed ancora il caso di Giovanni Battista Perrone (nella foto, particolare, secondo la fonte iconografica proveniente dall’archivio storico del santuario piemontese) di Chatillon, ugualmente muto poiché i turchi, nel 1717, gli avevano mozzato la lingua al largo della Morea, che il 25 agosto 1720, in occasione dell’incoronazione del vescovo di Alessandria, Francesco Arborio Gattinara, avrà la ricrescita. Sempre stando a quanto verrà approvato dalla Santa sede, il 9 maggio 1724, su ordine del vicario capitolare di Vercelli Giacomo Antonio Cusano.