Il Natale dei senza lavoro

Incertezza sui fondi per la ricostruzione , una navigazione a vista che non si sa ancora a quale porto farà approdare la città, centinaia di persone cacciate dalla Micron, decine dalla Technolabs, polo elettronico (che per venti anni nel secolo scorso è stato il vero polmone economico del capoluogo) sepolto, enti e istituzioni in cerca di identità e ruolo. Il Natale si avvicina, in giro ci sono già le luminarie, la parola d'ordine è "gettare la polvere sotto i tappeti". La verità è che non ci sono certezze sul futuro, dopo il terremoto gli aquilani hanno deciso di vivere alla giornata sperando che accada qualcosa. La speranza è utile se è posta a base di un progetto e di impegni condivisi, se no, come recita un detto "chi di speranza vive, di speranza muore".