Acqua, fine anno col rincaro

Per tre giorni stangata dell'11%, poi l'aumento al 15%

LANCIANO. Se passa in assemblea, le tariffe dell'acqua aumenterano per tre giorni dell'11% e poi, almeno per un anno, del 15%. Il nuovo piano dell'Ato, l'ente d'ambito, all'esame dei sindaci mercoledì prossimo a Lanciano, annuncia rincari. Gli aumenti sono contenuti nel documento elaborato dal commissario dell'ente, Pierluigi Caputi, funzionario della Regione. I tecnici incaricati della simulazione dell'impatto delle nuove tariffe sulle tasche dei cittadini-utenti, prevedono un aumento dell'11% per una famiglia media di 4 persone.

Ma il rincaro, secondo una ricerca effettuata dalle associazioni Wwf, Abruzzo Social Forum e Associazione OltreAbruzzi, sarebbe maggiore. Intanto il rincaro dell'11%, se il piano venisse approvato il 29 dicembre, giorno dell'assemblea, varrebbe per soli 3 giorni, ossia fino al 31 dicembre; Dal successivo 1º gennaio, infatti, ossia con l'avvio del nuovo anno, scatterebbe un aumento ulteriore previsto dal piano dell'Ato del 2011 da 1,20 euro a metro cubo come tariffa media del 2010, a 1,25 euro, sempre a metro cubo, per il 2011. Quindi, l'aggravio sulle famiglie si aggirerebbe intorno al 15% con una manovra che, per essere stata fatta vicino alla fine del 2010, interessa per pochi giorni ben due anni.

«Partiamo da un fatto ormai incontrovertibile», dice Renato Di Nicola, esponente Abruzzo Social Forum, «ossia che il piano d'ambito approvato nel 2003 non è stato rispettato con scostamenti enormi rispetto alla programmazione. Questo ha conseguenze enormi sulla qualità del servizio che hanno i cittadini e sull'ambiente stesso, visto che ci sono stati ben 105 milioni di investimenti in meno. Erano sbagliate in origine le previsioni del piano? Oppure era corretto e non è stato applicato come si doveva?», domanda l'esponente del sodalizio.

«E' evidente che qualcuno ha sbagliato. Per porre rimedio», prosegue Di Nicola, «non si può pensare di far pagare ai cittadini e di approvare una profonda revisione del piano d'ambito che decide le sorti del servizio idrico integrato fino al 2032 senza alcuna discussione con la cittadinanza e nei consigli comunali. Intanto bisogna chiarire le responsabilità. Poi bisogna garantire la partecipazione assicurando la trasparenza di tutti gli atti e, soprattutto, ottemperando a quando prevede la normativa comunitaria sulla valutazione ambientale strategica, la cosiddetta Vas, che deve essere espletata per legge quando si devono adottare piani e loro revisioni che hanno conseguenze sull'ambiente.

Nella procedura di Vas è prevista la fase della consultazione e partecipazione dei cittadini e l'accesso a tutte le informazioni preventivamente. Lanciamo un appello ai sindaci», conclude Di Nicola, «affinché non votino gli aumenti ma approfondiscano ulteriormente la documentazione fornita dal commissario dell'Ato».

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