«Ad Atessa la Medicina del lavoro» 

La proposta del sindaco di Paglieta sulla riconversione dell’ospedale San Camillo

ATESSA. Convertire il San Camillo in un Istituto di ricovero e cura di sulla Medicina del lavoro, Traumatologia e Medicina dello sport: questa la proposta che il sindaco di Paglieta, Ernesto Graziani, ha fatto, nei giorni scorsi, durante la conferenza stampa indetta dal sindaco di Atessa, Giulio Borrelli, sul futuro dell’ospedale di Atessa. Graziani torna sull’argomento, spiegando: «Considerata la vocazione della nostra Val di Sangro, il più grande polo industriale del Centro-sud Italia, la realizzazione di questa struttura sarebbe un fiore all’occhiello unico non solo per la nostra Regione. Si potrebbe realizzare utilizzando l’ospedale di Atessa per le funzioni sanitarie e di ricerca, e l’ex Agrario di Paglieta, ora abbandonato, per accogliere i ricercatori e i famigliari dei pazienti».
Gli istituti di ricovero e cura a carattere scientifico (Irccs) sono ospedali di eccellenza che perseguono finalità di ricerca, prevalentemente clinica e traslazionale, nel campo biomedico ed in quello della organizzazione e gestione dei servizi sanitari ed effettuano prestazioni di ricovero e cura di alta specialità o svolgono altre attività aventi i caratteri di eccellenza. Sono enti pubblici a rilevanza nazionale sottoposti al controllo regionale e alla vigilanza del ministero della Salute e non, quindi, un semplice reparto di un ospedale.
«La Medicina del lavoro», riprende Graziani, «è un settore multidisciplinare perché le patologie derivanti dal lavoro, oltre a quelle traumatologiche, possono essere molteplici. Inoltre ci dovrebbe essere la ricerca applicata nel luogo di cura. In tutto il Centro sud non esiste una struttura così. Se ci limitiamo a chiedere, finita quest’emergenza Covid, il ripristino di ciò che era l’ospedale di Atessa, quando il reparto più qualificato era la lungodegenza, sbaglieremmo». Attualmente 51 sono Irccs sul territorio nazionale, di cui 21 pubblici e 30 privati; alcune sono: cardiologia, genetica, medicina della complessità, oculistica, pediatria, neuro-riabilitazione, psichiatria. «Vale la pena aprire una discussione su questa alternativa», conclude Graziani.
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