Applausi e palloncini bianchi per Fabiola

Villalfonsina, commozione e dolore ai funerali della donna morta in un incidente sull’A14

VILLALFONSINA. È come se anche il sole, con la sua assenza, abbia deciso di partecipare al lutto di un intero paese. Alle 17 di ieri i rintocchi malinconici della campana a morto hanno scavalcato non solo il sagrato della chiesa di Santa Maria della Neve ma lo stesso Borgo Antico, coinvolgendo tutto il paese in clima surreale. Con emozione e compostezza un'intera comunità ha voluto stringersi attorno ai familiari di Fabiola Pietropaolo, infermiera di 37 anni, morta mercoledì mattina in un tamponamento sulla A14. Il parroco, don Gabriele, ha detto parole non di circostanza, ricordando la bontà e la voglia di vivere di Fabiola e cercando di dare conforto a tutti i parenti, in modo particolare ai genitori della ragazza, Manfedo ed Elia, e alla sorella, Giovina. Ha ricordato, il parroco, anche un particolare poco noto di Fabiola che, anni fa, svolse come infermiera un periodo di volontariato in un orfanotrofio in India. Il sindaco, Mimmo Budano, coetaneo e compagno di scuola della giovane, ha deciso di indire il lutto cittadino.

«Questa disgrazia ci ha colpito tutti, da quando abbiamo appreso la notizia conviviamo con la commozione e il dolore dice.

Fabiola ha trovato la morte nella galleria Montesecco tra San Benedetto del Tronto e Grottammare sulla A14. Riportava la nipote di 9 anni, che aveva trascorso un periodo con i nonni in Abruzzo, a Perugia. Strada percorsa tante volte, perché nel capoluogo umbro Fabiola e sua sorella Giovina lavoravano come infermiere. Nella galleria Montesecco c'era la coda perché la notte prima, poco distante, un camion aveva preso fuoco. Erano le 10.45. La Fiat Punto di Fabiola rallenta, quasi si ferma. Un autoarticolato Fiat Iveco 50 arriva come impazzito, non si accorge delle macchine ferme, è un attimo: l'utilitaria è schiacciata contro la parte posteriore di un autoarticolato Scania. Fabiola muore sul colpo e dagli accertamenti della Polizia stradale pare che abbia fatto un tentativo disperato di proteggere la nipotina. Sacrificio riuscito considerato che le condizioni della bambina migliorano, malgrado sia stata trasportata con l'elisoccorso all'ospedale civile Torrette di Ancona dove è stata sottoposta a un intervento chirurgico. Villalfonsina ha pianto la sua Fabiola, conosciuta come una ragazza solare, educata, tranquilla, altruista. Numerosi i giovani in chiesa, altrettanti in piazza Roma, dove si affaccia la chiesa, e malgrado fosse nuvolo tanti portavano occhiali scuri per nascondere un’emozione incalzante. All'uscita dalla chiesa un lungo applauso ha preceduto la liberazione e l’ascesa verso il cielo di molti palloncini bianchi accompagnati da uno scroscio di pioggia.

Matteo Del Nobile

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