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Arrestato per le botte in casa Visita in carcere del difensore

ROCCASPINALVETI. È disperato e ha chiesto di incontrare il suo avvocato M.M., 37 anni, l’uomo finito in carcere lo scorso 19 febbraio a seguito delle denunce presentate dalla nonna e dalla mamma. Il...

ROCCASPINALVETI. È disperato e ha chiesto di incontrare il suo avvocato M.M., 37 anni, l’uomo finito in carcere lo scorso 19 febbraio a seguito delle denunce presentate dalla nonna e dalla mamma. Il trentasettenne non vuole passare per un violento, un uomo senza cuore che picchiava la nonna e la mamma pretendendo da loro i soldi. Ieri ha incontrato nel carcere di Torre Sinello l’avvocato Giovanni Cerella e ha parlato a lungo con lui. Il penalista per il momento non si pronuncia.

La vicenda è molto delicata. M.M. ha già raccontato la sua versione dei fatti al giudice Anna Rosa Capuozzo che lo ha già interrogato. Vuole uscire dal carcere ma il compito del suo difensore non è affatto semplice. Oltre al racconto fatto dalle presunte vittime, c'è quello di diversi vicini di casa. Oltretutto l’indagine è contestuale a una altra indagine aperta dalla magistratura sulla morte del nonno di M.M.. Le due vicende non sono collegate. I giudici hanno disposto la riesumazione della salma del nonno per verificare se l’anziano sia morto per le patologie di cui soffriva o per una errata somministrazione dei farmaci. Presto arriveranno i risultati dell’autopsia.(p.c.)

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