Brigata Maiella, l'abbraccio dei patrioti

Messa a Taranta, due partigiani si rivedono dopo 65 anni

TARANTA PELIGNA. Un gruppo di patrioti col fazzoletto tricolore al collo, quattro sindaci dell'Aventino con i gonfaloni, fiori di campo e garofani tra le decine di presenti, discorsi brevi davanti al Sacrario, e la Maiella, tersa e maestosa, da fondo alla manifestazione in memoria dei partigiani caduti. Così ieri mattina a Taranta.

Il corteo parte dall'ingresso al vialetto del Sacrario di guerra della Brigata Maiella e che prosegue nella galleria ex Anas «quasi pronta», dice il sindaco di Taranta, Marcello Di Martino, «ad ospitare il museo di guerra e della montagna». Davanti al Sacrario - che accoglie foto e nomi dei caduti ma non i loro corpi sepolti nei paesi d'origine - il parroco di Lama, don Nicola Carpineta, legge un brano della Bibbia e auspica un giuramento di fedeltà alla patria, alla pace e alla civile convivenza tra gli uomini, con un pensiero «al Creatore che oggi ci mostra questo paesaggio incantevole».

Il segretario della Cgil, Antonio Iovito, ricorda i «diritti che rischiano di essere calpestati» in spregio alla Costituzione e allo Statuto dei lavoratori, mentre Antonio Innaurato, presidente della Comunità montana di Palena, polemizza con la Regione sulla soppressione dell'ospedale di Casoli, lesiva delle popolazioni della montagna. Ci sono anche i sindaci di Casoli e Torricella e vedova e figlio di Domenico Troilo. Alla fine la foto di gruppo tra i partigiani: in due, Andrea Santirocco e Pasquale Martinelli, si rivedono dopo 65 anni.

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