Calci e pugni tra i tavolini del bar Arrestato dopo una settimana
Un 42enne individuato come responsabile di una spedizione punitiva in un locale di via del Mare Revocata la prova ai servizi sociali. Nelle indagini del commissariato decisivo l’aiuto dei cittadini
LANCIANO . Una serata d’estate al bar che diventa scenario di una specie di “regolamento di conti”, un’aggressione violenta tra cinque persone che lascia di stucco e spaventa i presenti. Che chiamano la polizia che interviene subito e che ora è riuscita ad arrestare uno degli aggressori ed è sulle tracce degli altri due. L’episodio è avvenuto il 31 luglio ma il fermo dell’uomo portato in carcere a Lanciano dagli agenti della polizia di Stato del commissariato di Lanciano è stato eseguito martedì e riguarda Gaetano Guarnieri, 42 anni di Lanciano. L’uomo era affidato in prova ai servizi sociali con obbligo di rimanere a casa nelle ore serali e ha visto quindi la restrizione del provvedimento da parte del magistrato dell’Ufficio di sorveglianza di Pescara.
In base alle indagini della polizia il 31 luglio, attorno alle 19 il 42enne – che invece doveva essere a casa – con altri due uomini arriva in un bar di via del Mare, nei pressi dell’ospedale Renzetti. Entra, raggiunge un tavolino dove sono seduti due trentenni. Poche parole e subito scatta una violenta aggressione. Guarnieri e gli altri due che sono con lui pestano i trentenni con calci e pugni, volano sedie e si rovesciano tavolini. Panico e paura tra i numerosi clienti, uno dei quali però non perde la calma e chiama il numero unico di emergenza 112. Sul posto interviene subito una volante della polizia, ma il terzetto si è già dileguato a bordo di un’auto, non del 42enne, parcheggiata proprio di fronte al bar. Spariti anche i due aggrediti che non hanno sporto denuncia e non si sono neanche fatti medicare al pronto soccorso. La polizia però si mette subito sulle tracce degli aggressori e, grazie a testimonianze e telecamere presenti in zona, riesce a identificare il 42enne che da un anno e mezzo era in affidamento in prova ai servizi sociali perché stava scontando una pena definitiva di tre anni. Per questo è stato segnalato all’ufficio di sorveglianza di Pescara che ha emesso nei suoi confronti la misura più afflittiva della detenzione in carcere sospendendo quindi l’affidamento in prova. Sarà il tribunale di sorveglianza dell’Aquila a fissare entro 30 giorni l’udienza in cui decidere se ripristinare o meno l’affidamento in prova ai servizi sociale dell’uomo, rappresentato dall’avvocato Vincenzo Menicucci.
Un episodio grave, un’altra aggressione avvenuta in centro apparentemente senza motivi, anche se dalle poche battute scambiate sembrerebbe sia stato un “regolamento di conti”. Un episodio che però ha visto la collaborazione dei cittadini che hanno chiamato la polizia e mette in evidenza l’importanza della “sicurezza partecipata” dai cittadini che, con una tempestiva segnalazione, permettono un intervento rapido e aiutano le indagini. (cr.ch.)
©RIPRODUZIONE RISERVATA.
In base alle indagini della polizia il 31 luglio, attorno alle 19 il 42enne – che invece doveva essere a casa – con altri due uomini arriva in un bar di via del Mare, nei pressi dell’ospedale Renzetti. Entra, raggiunge un tavolino dove sono seduti due trentenni. Poche parole e subito scatta una violenta aggressione. Guarnieri e gli altri due che sono con lui pestano i trentenni con calci e pugni, volano sedie e si rovesciano tavolini. Panico e paura tra i numerosi clienti, uno dei quali però non perde la calma e chiama il numero unico di emergenza 112. Sul posto interviene subito una volante della polizia, ma il terzetto si è già dileguato a bordo di un’auto, non del 42enne, parcheggiata proprio di fronte al bar. Spariti anche i due aggrediti che non hanno sporto denuncia e non si sono neanche fatti medicare al pronto soccorso. La polizia però si mette subito sulle tracce degli aggressori e, grazie a testimonianze e telecamere presenti in zona, riesce a identificare il 42enne che da un anno e mezzo era in affidamento in prova ai servizi sociali perché stava scontando una pena definitiva di tre anni. Per questo è stato segnalato all’ufficio di sorveglianza di Pescara che ha emesso nei suoi confronti la misura più afflittiva della detenzione in carcere sospendendo quindi l’affidamento in prova. Sarà il tribunale di sorveglianza dell’Aquila a fissare entro 30 giorni l’udienza in cui decidere se ripristinare o meno l’affidamento in prova ai servizi sociale dell’uomo, rappresentato dall’avvocato Vincenzo Menicucci.
Un episodio grave, un’altra aggressione avvenuta in centro apparentemente senza motivi, anche se dalle poche battute scambiate sembrerebbe sia stato un “regolamento di conti”. Un episodio che però ha visto la collaborazione dei cittadini che hanno chiamato la polizia e mette in evidenza l’importanza della “sicurezza partecipata” dai cittadini che, con una tempestiva segnalazione, permettono un intervento rapido e aiutano le indagini. (cr.ch.)
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