Carenza di centraline e forniture: nuova settimana di stop alla Sevel 

L’attività sospesa da lunedì prossimo e fino all’inizio di luglio compreso: la ripresa prevista per il 4 Bologna e Nanni (Fim-Cisl): «La situazione si aggrava, i fermi creano incertezza e perdita di salario»

ATESSA . Non accenna a migliorare la carenza di centraline e sub fornitura per Sevel. Da lunedì l’azienda è costretta a fermarsi ancora per una settimana, fino a venerdì 1° luglio compreso, con ritorno effettivo alle catene di montaggio lunedì 4 luglio, dal momento che, proprio a causa del problema di rifornimento della componentistica, in Sevel non si effettuano più i 18 turni. La comunicazione aziendale è arrivata ieri mattina alle rsa di stabilimento, dopo una convocazione urgente del comitato esecutivo alle 9,30. Lo stabilimento dei furgoni commerciali leggeri a marchio Stellantis aveva già sospeso la produzione dal 30 maggio al 4 giugno e poi ancora dal 13 al 21 giugno, sempre per mancanza di componenti che non riguarda più soltanto la parte a marchio Fiat dei veicoli prodotti, ma anche i veicoli francesi di Psa.
Le prospettive sono funeste. Voci di stabilimento dicono che a luglio si lavorerà pochissimo, fino ad arrancare alla fermata collettiva di due settimane ad agosto. «L’ulteriore fermo produttivo di Sevel aggrava una situazione già allarmante», commentano Domenico Bologna e Amedeo Nanni della segreteria Fim-Cisl Abruzzo. «Questi continui stop creano forte incertezza tra i lavoratori e perdita di salario. Ci si trova in una condizione dove l’inflazione continua a crescere e i costi della benzina ed energia hanno raggiunto picchi vertiginosi che rendono le tasche dei lavoratori sempre più vuote. Il nostro Paese ha necessità di una politica solida e non di prossimità, deve definire strumenti adeguati sulla transizione ecologica che vadano a tutela dei lavoratori coinvolti, come ammortizzatori sociali, fondi ad hoc e formazione professionale. Bisogna spingere con forza all’autonomia, puntando su stabilimenti che producono semiconduttori in Italia, altrimenti difficilmente riusciremo ad uscire da questa situazione di ostaggio geopolitico. È di fondamentale importanza discutere con il sindacato per individuare soluzioni industriali per il rilancio del nostro territorio ed evitare saldi negativi sull’occupazione».
«Su nostra richiesta», fa sapere la rsa Uilm di stabilimento, «l’azienda si è resa disponibile a trovare soluzioni contrattuali per il rientro dei lavoratori che non matureranno i ratei nel mese di giugno a causa della cassa integrazione. Inoltre, è stato precisato che anche lo stabilimento polacco di Gliwice effettuerà la prossima settimana il fermo produttivo per i medesimi problemi di mancata fornitura».
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