Castelguidone, lotta contro i tagli al sociale

Il sindaco: «L'eolico per pagare l'insegnante». Il parroco: «Servizi sanitari da difendere»

CASTELGUIDONE. Conta appena 434 residenti, eppure il piccolo comune del Vastese montano da qualche tempo riesce a guadagnare sempre più spesso gli onori della cronaca. A far accendere quotidianamente i riflettori su Castelguidone sono il sindaco, Mario Cicchilitti, e il parroco, don Alberto Conti.

Lo scopo che spinge i due, spesso avversari, a promuovere clamorose iniziative è in fondo lo stesso: assicurare la sopravvivenza al paese e al comprensorio. Così mentre Cicchilliti a nome del Comune si impegna ad assicurare lo stipendio all'unica insegnante del paese, sfruttando i proventi della centrale eolica, don Alberto raccoglie l'invito di monsignore Domenico Angelo Scotti, vescovo di Trivento e si unisce all'appello lanciato dall'alto prelato in difesa della sanità e dei servizi.

Eolico.
L'ultima battaglia di Cicchilitti in difesa della locale scuola primaria è stata annunicata ieri. Il Comune si è impegnato a pagare di tasca propria un docente con il ricavato degli impianti eolici. Il sindaco ha assicurato di poter far fronte al pagamento dell'insegnante, attingendo agli anticipi versati dall'impresa di Agnone che dovrebbe realizzare la centrale, l'Ipotenusa srl di Nicola Bucci. Il progetto per il momento è fermo in Regione. L'intervento del sindaco potrebbe favorire una accelerazione dell'iter burocratico. L'impianto ha diviso il paese in favorevoli e contrari (a Castelguidone si sono formati due comitati contro). Se, però, l'eolico servisse davvero a salvare la scuola primaria, molti cittadini potrebbero cambiare opinione. La scuola, dall'attuale pluriclasse unica dalla prima alla quinta, passerebbe a due classi. La vicenda lunedì sarà al centro dei lavori del consiglio d'istituto e del collegio dei docenti.

Sanità.
E mentre il Comune cerca di salvare la scuola, la Chiesa scende in piazza in difesa della salute. Don Alberto Conti - direttore della Caritas diocesana di Trivento - insieme ai sacerdoti della diocesi chiede che venga garantita a tutta la popolazione montana una adeguata assistenza sanitaria. La Chiesa chiama a raccolta le popolazioni del Molise e dell'Alto Vastese e annuncia una fiaccolata lungo le strade di Agnone. La manifestazione è stata programmata per il 13 ottobre. «Cerchiamo di aiutare la popolazione con ongi mezzo. Per questo, d'accordo con monsingnor Scotti, lanciamo una grido d'aiuto per la sanità, ma anche per i trasporti e la scuola.

La Chiesa si oppone ai tagli della politica», dice don Alberto Conti. A far scendere in piazza i sacerdoti è stato l'annuncio dell'imminente chiusura del Punto nascite dell'ospedale Caracciolo di Agnone, malgrado 200 parti l'anno. Il primario, Luigi Falasca, è già stato trasferito. A breve dovrebbero chiudere anche i reparti di radiologia e anestesia. «I sacerdoti della diocesi al fianco del vescovo Scotti sentono il dovere di intervenire in difesa dei diritti della popolazione di questa terra così bella, eppure condannata ad una inesorabile agonia», dice don Alberto Conti.

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