Chiusa la vertenza Ball «Ora operai da rioccupare» 

San Martino. Ieri la firma dell’accordo sugli incentivi economici ai 70 dipendenti I sindacati: l’obiettivo adesso è cedere il sito industriale per creare nuovo lavoro

SAN MARTINO SULLA MARRUCINA. Accordo firmato ieri mattina in Regione sugli incentivi da corrispondere ai lavoratori licenziati dall’azienda di lattine Ball. Con la firma di ieri si chiude una delle vertenze più difficili che il territorio abbia mai dovuto affrontare. Il vertice della multinazionale è sembrato fin da subito chiuso e intransigente: i 20 minuti utilizzati lo scorso 11 ottobre per annunciare a sorpresa la chiusura della fabbrica, con i licenziamenti nel giorno di Natale, sono stati subito un chiaro segnale. Eppure alla fine è arrivato l’accordo sugli incentivi economici da dare ai lavoratori. Accordo votato all’unanimità dagli operai. Prevede un fisso per tutti di 25mila euro a cui vanno aggiunte quote a seconda dell’anzianità: 8 mensilità a chi ha lavorato in Ball fino a 5 anni, 11 a chi ha lavorato dai 5 ai 10 anni, 13 mensilità dai 10 anni in poi. C’è anche un incentivo di 3mila euro per gli ultracinquantenni e un altro per il mancato preavviso dei licenziamento. Chi deciderà di trasferirsi all’estero in un altro stabilimento del gruppo avrà diritto alla metà degli incentivi.
«È stata una vertenza complicatissima», dicono i rappresentanti sindacali di Fiom Cgil e Fim Cisl, Andrea De Lutis e Dorato Di Camillo e la rsu composta da Domenico Adorante, Giuseppe Grazioso e Licio Marascia. «Oltre ai licenziamenti abbiamo rischiato di vedere i lavoratori senza nessuna prospettiva futura e senza accompagnamento economico. Una vertenza che comunque lascia l’amaro in bocca». Al termine di questo duro percorso i sindacati ringraziano per primi i lavoratori «per la loro compostezza e unità», a seguire i sindaci interessati e in special modo Luciano Giammarino, sindaco di San Martino sulla Marrucina, e poi tutte le istituzioni, Provincia, Regione e Prefettura, che si sono occupate della vertenza. Un ringraziamento va anche alle segreterie nazionali delle due organizzazioni sindacali e, per quanto riguarda il governo, al vice capo di gabinetto del Mise Giorgio Sorial.
La firma di ieri chiude l’accordo, ma il lavoro dei sindacati non si chiude qui. «La sfida», concludono i rappresentanti sindacali, «sarà trovare una reindustrializzazione seria che occupi nuovamente le maestranze». L’obiettivo, ambizioso, è la rioccupazione di tutti i 70 lavoratori.
Intanto c’è da registrare la manifestazione di interesse di due aziende del territorio. Una, tutta italiana che ha sede nello stesso distretto industriale della Ball; l’altra, invece, è una multinazionale che ha due sedi in Italia, quella abruzzese si trova in Val di Sangro. Molto, però, dipenderà anche da come la Ball ha intenzione di cedere il sito di Campotrino.
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