Colpo in gioielleria i rapinatori ripresi lasciano impronte

Esistono immagini dei giovani malviventi in azione le loro tracce sul bancone e sulle buste lasciate nel negozio

CHIETI. Ci sarebbero alcune immagini captate dalle telecamere di sorveglianza, ma i due rapinatori che giovedì hanno aggredito Isa De Marco, la titolare dell’Antica gioielleria di via Pollione, sembrano spariti nel nulla.

I giovani sui 25 anni che poco prima della pausa pranzo hanno fatto razzia di gioielli e pietre preziose per circa 200 mila euro compaiono in alcuni fotogrammi, ma per il momento non emerge alcuna novità dalle indagini della squadra mobile. Pochi giorni fa la titolare aveva avuto qualche problema nell’alzare la serranda del negozio: un particolare che negli istanti immediatamente successivi al colpo ha fatto pensare che i malviventi avessero già tentato di rubare nell’orario di chiusura. Ma la serranda non sembra essere stata forzata dall’esterno, probabilmente si era bloccata perché in uso da qualche anno. Quel che è certo, per ora, è che i due hanno studiato il colpo nei particolari. Forse sono stati nella gioielleria del centro qualche giorno prima della rapina di giovedì, per prender nota delle abitudini della titolare. E di sicuro hanno osservato con attenzione l’ambiente quella mattina stessa, poco dopo mezzogiorno: sapevano che nell’orario scelto per colpire, intorno alle 12.45, avrebbero trovato la cassaforte aperta, e avrebbero potuto rubare senza armi. Abiti eleganti, cappellino e occhiali da sole firmati, i due avevano un accento pugliese. A De Marco hanno raccontato di essere studenti universitari in cerca di un regalo per il matrimonio di un amico e si sono fatti mostrare qualche monile. A quel punto si sono informati sugli orari del negozio, assicurando che sarebbero tornati più tardi.

Promessa mantenuta, ma con esiti imprevisti: i due ragazzi perbene erano in realtà rapinatori violenti, che non hanno esitato a minacciare la titolare della gioielleria. Le hanno premuto un panno sul viso, forse bagnato con una sostanza che riuscisse a stordirla, e hanno tentato di legarla. Di fronte alla combattività della proprietaria, che è riuscita persino a comporre il 113 sul telefonino, immediatamente nascosto dai malintenzionati, l’hanno obbligata a sdraiarsi per terra, facendole sbattere la testa. Per lei solo un bernoccolo e un grande spavento, ma non si è persa d’animo. Dopo aver messo in un sacco nero gioielli per un valore totale che ammonta intorno ai 200 mila euro, Isa De Marco è riuscita a premere il pulsante antirapina. Ma i due si erano già dileguati verso piazza San Giustino. Le indagini proseguono ad ampio raggio, in particolare sulle impronte digitali che i malviventi hanno lasciato sul bancone del negozio e su due buste che hanno abbandonato sul pavimento.

Francesca Rapposelli

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