Comunità lager? In aula testimonianza choc della prof di Chieti

In aula il caso della cooperativa Lilium, in via Verdi a San Giovanni Teatino. Sotto accusa gli educatori della Comunità terapeutica che si occupa del recupero di minori con problemi psichiatrici,...

In aula il caso della cooperativa Lilium, in via Verdi a San Giovanni Teatino. Sotto accusa gli educatori della Comunità terapeutica che si occupa del recupero di minori con problemi psichiatrici, imputati a vario titolo di maltrattamenti e lesioni ai danni di alcuni ospiti. Gli imputati sono: Fulvio Iosi, Marco Pierdomenico, Davide Cerqua, Fabio Tatasciore e Vincenzo Fusaro.

Ieri davanti alla giudice Patrizia Medica hanno sfilato i testimoni dell’accusa. Tra i quali la professoressa di un istituto tecnico frequentato da uno dei 5 ragazzi, secondo la procura maltrattati, che è stata un fiume in piena. La docente ha risposto alla pubblico ministero, Marika Ponziani, e ai difensori di parte civile e della difesa. Ha detto che il suo alunno spesso arrivava in classe pieno di lividi, triste e addormentato.

Al banco dei testimoni anche un ragazzo di una città della Lombardia, che all’epoca dei fatti contestati, nel 2009, era minorenne, del resto come tutti gli ospiti della Lilium. Il giovane, con problemi di disagio mentale e familiari molto delicati era finito nella comunità di San Giovanni dopo averne visitato altre dove non riusciva a stare perché ogni volta scappava.

Il giovane, l’unico che si è costituito parte civile, racconta di essere stato legato a letto solo perché aveva fatto un apprezzamento pesante nei confronti di un’altra ospite della cooperativa. Di essere stato picchiato a calci e pugni tanto che in una occasione gli sono stati rotti due incisivi. Racconta che è stato legato a letto anche per due giorni interi senza la possibilità di andare neanche in bagno tanto che i bisogni era costretto a farli nel letto e spesso anche per questo veniva picchiato.

Maltrattamenti che avrebbe riferito ad alcuni suoi amici ma anche a una medico francese che faceva parte della struttura. Davanti al tribunale hanno testimoniato anche i poliziotti della squadra mobile che hanno condotto le indagini e confermato tutte le accuse. Il processo è stato rinviato al 9 luglio.

La coop Lilium era già finita agli onori delle cronache per una interrogazione parlamentare, lo scorso ottobre, della senatrice Laura Bottici del M5s e sotto processo, quando si chiamava Cearpes qualche anno fa, ma in quella occasione tutti gli imputati sono stati assolti.