D’Annunzio, Di Ilio è il nuovo rettore 

L’erede di Cuccurullo raccoglie più di 440 preferenze e batte gli altri 3 candidati Bonetta, Vacca e Tenaglia

CHIETI. Carmine Di Ilio è il nuovo rettore dell’università D’Annunzio. Il consenso per il preside di Medicina è stato così alto che in molti hanno parlato di plebiscito. Deludenti le performance degli altri tre candidati: il preside di Scienze della formazione Gaetano Bonetta, quello di Farmacia Michele Vacca, il direttore della clinica Urologica Raffaele Tenaglia.

Nella tarda serata di ieri, e a scrutinio ancora in corso, l’andamento mostrava Di Ilio a 440 preferenze, Bonetta a 83, Vacca a quota 70, Tenaglia a 57, una ventina di schede bianche e 10 nulle.

I festeggiamenti sono iniziati con lo spoglio delle schede ancora in corso: alla preferenza numero 400 (utile per la vittoria), nell’auditorium dell’ateneo si è alzato un lungo applauso. Lo stesso che poco più tardi ha accolto Carmine Di Ilio. Con gli occhi lucidi e il volto ancora teso, il nuovo rettore ha fatto il suo ingresso in una sala piena di sostenitori. Tra tutti, il suo predecessore Franco Cuccurullo.

Tra i due c’è stato un lungo abbraccio. Poi Di Ilio, visibilmente emozionato, si è lasciato andare ai ringraziamenti. «Grazie a tutti coloro che mi hanno votato», ha detto il nuovo rettore, «alla commissione per il grande impegno, al decano Alfonso De Petris che ha retto l’ateneo in questo ultimo periodo. E ancora grazie a chi si è impegnato tanto in campagna elettorale, e soprattutto a chi mi ha preceduto, da Balzarini a Cuccurullo».

E quest’ultimo ha avuto per Di Ilio parole di stima. «Con lui è nata subito l’amicizia», ha detto, «è una persona di increbile lealtà e un grande affetto mi lega a lui». Cuccurullo si è detto molto soddisfatto per il risultato raggiunto dal candidato a cui ha dato il proprio pieno sostegno: «Mi aspettavo la differenza abissale che c’è stata con gli altri candidati. Di Ilio è preparato e ha una grande solidità, e in un momento come questo non si possono vivere avventure: l’esperienza non si improvvisa».

Per Di Ilio, il bagno di folla fatto di baci e abbracci è durato a lungo, tanto da sciogliere un po’ l’emozione per essere diventato la più alta carica accademica della D’Annunzio. «La prima cosa che farò?», ha detto scherzando, «una doccia!», e poi seriamente, «passerò a ringraziare tutti i dipartimenti». Di Ilio si è detto «fiducioso nel risultato, visti i riscontri positivi ottenuti in campagna elettorale. Un consenso», ha continuato, «che ci permetterà di lavorare e affrontare i problemi». Tra le prime cose da fare, Di Ilio mette l’ultimazione della configurazione degli organi statuari: senato accademico e consiglio di amministrazione.

Il nuovo rettore dovrà fare prima di tutto i conti, nel vero senso della parola. Con un fondo di finanziamento ordinario sempre più basso e una serie di attività e servizi che mangiano soldi all’ateneo pubblico. Ma questo è il momento di godersi una vittoria che ha tutto il sapore della continuità con i 15 anni di rettorato targati Cuccurullo. Ed è proprio lui a commentare il risultato di coloro che hanno perso la competizione. «È stata una campagna elettorale troppo accesa», ha detto, «se fosse stata più moderata li avrebbe premiati un po’ di più in termini di consensi. Questa è pur sempre un’università».

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