De Liberato, artista umile che conquista New York

I personaggi della teatinità. Per “Artist day” è tra i primi dieci pittori d’Italia La sua mostra al “Lincoln” ha incassato l’ammirazione di un milione di visitatori

CHIETI. Luciano De Liberato, classe 1947, è il personaggio teatino in vetrina questa settimana. E' un artista, un pittore, e di lui, che pure ha portato il nome di Chieti, la sua città, nei luoghi mondiali più importanti dove si celebra l'arte moderna, chi lo conosce bene dice che «se anche gli assegnassero il Premio Nobel non lo direbbe a nessuno». Questo perché è' un artista che dell'umiltà ha fatto un modello di vita, in un mondo che invece è pieno di eccessi, di «grandeur» mai dimostrate ma vantate, spesso , troppo spesso a sproposito e per seguire interessi che di artistico hanno poco e niente. Poi quella di Luciano De Liberato è una bellissima storia, davvero edificante, perché dimostra che anche in un settore complicato e insidioso come quello artistico ci si può affermare rimanendo sempre se stessi, facendo solo quello in cui si crede, senza seguire mode o stimoli affaristici. Luciano, chiuso nel suo laboratorio a Chieti, è solo con se stesso, per dare agli altri emozioni straordinarie, legate ai suoi quadri, ai forti colori, agli intrecci, alle mille geometrie che è capace di trasportare sulla tela. Il suo esordio nell'arte risale al 1975 , quando vinse il premio Lubian primo di una lunga e prestigiosa serie di riconoscimenti. Dal 1990 ha scelto di dedicarsi i esclusivamente all'arte nel suo laboratorio teatino,dove ha prodotto lavori che hanno conquistato platee mondiali. A questo punto va raccontato quel che avvenne nella vita di Luciano De Liberato nel 2012, attraverso parole che lo stesso artista ha pronunciato in una intervista di qualche anno fa: «Nel dicembre del 2011 ho avuto sul mio sito internet una visita da New York molto approfondita. Il giorno dopo, con una mail, il direttore dei servizi creativi del Lincoln mi comunicava che avrebbe gradito utilizzare una mia opera come immagine per il Festival 2012" Cosa che puntualmente avvenne per un evento che raccolse oltre un milione di spettatori , ai quali venne dato il catalogo delle manifestazioni con la mia opera “Red” onnipresente» dice ancora De Liberato «e con il mio sito messo nella home page del Festival». Qui bisogna precisare che il Lincoln Center è considerato leader mondiale nel settore delle arti performative, con 5 milioni di visitatori l'anno. Qualcosa di realmente grandioso che ha aperto , anzi spalancato le porte all'artista teatino. A dare la dimensione forse più giusta a questa bellissima storia sono ancora le parole di Luciano De Liberato: «E' incredibile notare che quando racconto questa vicenda in Italia nessuno sembra disposto a credere che non ci sia di mezzo alcuna conoscenza o raccomandazione». Purtroppo non è incredibile, perché il nostro è diventato un Paese dove la meritocrazia è solo una parola vuota, come tanti sono costretti a constatare . Comunque Luciano ha vinto la sua battaglia e continua a raccogliere consensi a successi: infatti nel 2014 è stato inserito dai curatori internazionali di "Artist Day" tra i top 10 artisti italiani e recentemente a New York la Basak Malone Gallery lo ha presentato in "The New Collectors Book”, un volume con una raccolta di artisti rari ed artisti affermati a livello internazionale. Ed anche questo è un bel vanto per la città che gli ha dato in natali.

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