Declassati cinque reparti Pupillo: faremo barricate 

Il sindaco denuncia: «Strategia della Regione per depotenziare il Renzetti» Scontro sul futuro del presidio: «Manca il personale, non si può andare avanti»

LANCIANO. Cinque reparti declassati (oculistica, laboratorio analisi, pediatria, direzione sanitaria e centro trasfusionale), un reparto, la medicina nucleare, chiuso e un altro, la nefrologia- dialisi che non compare nell’elenco delle unità del presidio. È la bozza della rete ospedaliera approvata giovedì sera dal Collegio di direzione a Chieti che, come detto dal sindaco Mario Pupillo, «soddisfa gli appetiti chietini e universitari e uccide il Renzetti. Depotenzia, declassa, cancella. Così opera la giunta Marsilio nel silenzio del centrodestra locale», attacca il sindaco. «Unità complesse importanti come pediatria, oculistica, laboratorio analisi declassate, messe nelle condizioni di non poter lavorare senza personale e macchinari in modo da far scendere i numeri e tagliare. Ma ora basta: siamo pronti alle barricate».
I TAGLI «Verì, tutta la giunta Marsilio e Schael vogliono trasformare l’ospedale Renzetti in un cronicario, altro che Dea (dipartimento emergenza e accettazione) di 1° livello», attacca Pupillo sventolando i fogli della bozza della rete ospedaliera che fa altri tagli al presidio lancianese e ai suoi utenti. «Giovedì sera il nuovo piano è stato votato dal collegio di direzione a Chieti a maggioranza, con il voto contrario dei medici ospedalieri di Lanciano», racconta il sindaco che ha chiesto i verbali della seduta, «e le proposte approvate sono peggiori della bozza stessa. Oculistica, che ha numeri importanti, una sala operatoria dedicata, viene declassata da unità complessa (Uoc), non a unità semplice dipartimentale (Uosd) come era nella bozza, ma addirittura a unità semplice (Uos): è una sorta di ambulatorio di Chieti. Tutto il documento è un atto di sottomissione a Chieti e all’università. Anche il declassamento a Uos del laboratorio analisi, fiore all’occhiello del presidio, va a favore di Chieti». Altro taglio non previsto riguarda la pediatria. «Accolta la proposta di trasformare l’unità in Uosd», denuncia Pupillo, «una scelta senza precedenti che avrà ricadute negative anche su ostetrica e ginecologia. E che dire della direzione sanitaria? La figura fondamentale per la organizzazione e gestione del presidio spostata a Vasto». E poi la cancellazione della medicina nucleare, mentre la nefrologia- dialisi non compare nell’elenco delle unità operative. «È un eufemismo il termine vocazione medica: è un cronicario. È un’operazione strategica vergognosa del centrodestra regionale che avviene nel silenzio assordante del centrodestra cittadino», attacca il sindaco.
I DEBITI E per Pupillo questi colpi di mannaia sono una conseguenza dei debiti ingenti della Asl. «In regione ci sono circa 200 milioni di euro di debiti, perché è cresciuta molto la mobilità passiva», spiega Pupillo, «gran parte sono del Policlinico di Chieti: significa che la gestione di Schael è fallimentare. La giunta Marsilio, però, fa pagare i debiti solo a Lanciano: sta uccidendo l’ospedale. Che senza personale, che permette ancora di far funzionare il presidio, e mezzi è spacciato. La risonanza lavora al 30% e la mammografia è ferma», dice il sindaco, «come può fare grandi numeri la radiologia confinata in spazi non suoi?». E lo scorso anno ad esempio sono saltate oltre 100 operazioni a dicembre e gennaio per carenza di anestesisti. Per il primo cittadino i numeri sono quindi viziati.
«LE BARRICATE» «Adesso basta», sbotta Pupillo, «e con la mia maggioranza siamo pronti a fare le barricate, anche coinvolgendo i cittadini. La riorganizzazione è necessaria? Bene, ma tutti devono pagare, non solo Lanciano».