Denso, sì alla cassa integrazione «Ora l’azienda porti lavoro qui» 

Ratificata dal ministero del Lavoro la Cig in deroga per sei mesi con decorrenza dallo scorso 1° maggio I sindacati: «Ma nel prossimo incontro al Mimit vogliamo vedere il cronoprogramma degli investimenti»

SAN SALVO. Ratificata con il Ministero del lavoro la cassa integrazione in deroga per altri sei mesi per i lavoratori della Denso Manufacturing di Piana Sant'Angelo. La Cig ha decorrenza dal 1° maggio e scadrà a fine ottobre. L'accordo ufficiale è arrivato ieri mattina al termine dell'incontro via remoto con ministero e Regione. Presente per la Regione Renzo Iride, del Dipartimento lavoro, ufficio crisi aziendali. I rappresentanti sindacali tirano un sospiro di sollievo anche se tutte le sigle invocano lavoro e investimenti. «La ratifica è importante», afferma il segretario della Fiom, Alfredo Fegatelli, «perché come affermavano è stato possibile prorogare la cassa integrazione in deroga ed evitare la cassa integrazione per transizione. È stata fondamentale da parte delle organizzazioni sindacali la richiesta del tavolo al Mimit. Ora è importante che l'azienda si impegni a portare lavoro a Piana Sant'Angelo e a programmare gli investimenti concordati. Come Fiom riteniamo sia importante che, quando verremo riconvocati al Mimit, l'azienda sia pronta a presentare un cronoprogramma di investimenti e lavorazioni che si dovranno sviluppare in Denso, in modo da creare condizioni di lavoro per tutti i dipendenti».
Soddisfatto della Cig prorogata anche Nicola Manzi, segretario Uilm. «Dal 1° maggio ad ottobre c'è la cassa. Ora è importante creare nuove opportunità di sviluppo. Ci aspettiamo un impegno da parte della casa madre giapponese». La necessità di avere notizie sul futuro piano di investimenti è ribadita dal segretario Fim, Marco Laviano. «È necessario avere notizie sul piano di investimenti», dice Laviano. «Ci aspettiamo notizie positive e allo stato attuale manca sapere anche se il ministero avrà nuovi fondi per un ulteriore proroga degli ammortizzatori sociali. Resta da giocare la partita del 2025».
Assente per altri impegni istituzionali, l'assessore regionale Tiziana Magnacca ha comunque confermato che seguirà da vicino la vertenza Denso, consapevole dell'importanza del colosso industriale per il Vastese e per l'intero Abruzzo. «L'impegno e l'attenzione sia del governo nazionale che della Regione attraverso l'assessore Magnacca», rimarca il segretario Fismic, Nicola Amicucci, «ci fanno ben sperare. Ottenuta la cassa integrazione in deroga, ora dobbiamo lavorare e molto per il futuro. È necessario chiudere l'accordo sulla isopensione che permetterà di far abbassare le giornate di cassa integrazione mensili per i dipendenti dell'azienda giapponese e contestualmente agganciare alla pensione un numero rilevante di dipendenti». L'assessore Magnacca in questi giorni ha più volte ribadito la proficua attività di difesa di Denso da parte del presidente della Regione, Marco Marsilio.
Il confronto con il ministero e l'ottenimento della cassa integrazione in deroga ha aperto uno spiraglio concreto ed effettivo sulla possibilità di mantenere i livelli occupazionali esistenti, escludendo altre scelte dannose per i lavoratori. «La situazione è sicuramente complessa», ha detto Magnacca, «ma siamo pronti a fare quanto è in nostro potere per garantire quella continuità che possa permettere di arrivare verso la sostenibilità economico-finanziaria dell’azienda senza rinunciare in nessun modo a quella sociale e alla tutela dei posti di lavoro».
Sulla Denso è alta anche l'attenzione dei rappresentanti sindacali nazionali di Fim Cisl, Fiom Cgil, Uilm, Fismic, Stefano Boschini, Samuele Lodi, Gianluca Ficco e Roberto Di Maulo. Sono stati loro ad inviare a marzo scorso al sottosegretario al ministero delle Imprese e del made in Italy, Fausta Bergamotto, un sollecito della richiesta di incontro per affrontare la grave crisi che sta attualmente interessando l'azienda. La Denso di San Salvo con i suoi 830 dipendenti rappresenta un elemento fondamentale per l’economia del territorio del Vastese e dell’intera provincia di Chieti. La realtà si trova ad affrontare una difficile situazione economica da alcuni anni aggravata dalle complicazioni che il settore automotive sta attraversando.
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